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Montesilvano, migranti negli alberghi: cresce la preoccupazione in città

Montesilvano. Sale l’attenzione a Montesilvano per la gestione dei migranti e per la loro accoglienza ed integrazione sul territorio cittadino: ieri si è svolta infatti, una conferenza dei servizi, convocata a Palazzo di Città.

Al centro dell’incontro l’esame delle condizioni all’interno delle strutture CAS per adulti presenti sul territorio di Montesilvano, ossia l’hotel Ariminum e l’hotel Excelsior. Al tavolo sono stati invitati l’Ufficio Immigrazione e quello Minori della divisione Anticrimine della Questura di Pescara, la Prefettura, il Tribunale per i minori, i Nas, la Asl, il dipartimento Salute e Welfare della Regione Abruzzo e l’Azienda Speciale per i Servizi Sociali di Montesilvano.

«Vogliamo fare la nostra parte – dichiara l’assessore Valter Cozzi, presente alla conferenza dei servizi – per andare incontro alle esigenze delle tantissime persone che ogni giorno raggiungono le coste italiane, per fuggire dalla guerra e dalla disperazione. Vogliamo dare loro una risposta, nel migliore dei modi, accogliendoli ed integrandoli nelle nostre comunità. Al tempo stesso sentiamo il dovere di ascoltare le tante preoccupazioni ed apprensioni dei nostri concittadini che hanno il diritto di vivere e far crescere i propri figli in ambienti sicuri e sereni. Per questo motivo abbiamo deciso di convocare una conferenza dei servizi con gli enti competenti, al fine di eliminare le diverse criticità presenti ad oggi».

«Alla luce della carenza normativa nella disciplina dei Cas, emersa anche dall’incontro, a cui hanno partecipato la Asl, l’Azienda Sociale, i Carabinieri di Montesilvano e la Prefettura,– aggiunge Cozzi – abbiamo avviato un’analisi per studiare ed individuare soluzioni alternative che possano mitigare possibili conflitti sociali o interrazziali. L’affluenza sempre più significativa di migranti in Italia e il loro progressivo smistamento anche sul nostro territorio rendono necessaria una riflessione approfondita con tutti gli enti competenti, al fine di una gestione adeguata alle esigenze dei migranti, in strutture idonee, ben inserite nel contesto urbano e territoriale di riferimento. Stiamo portando avanti quei progetti che crediamo possano rappresentare una risposta. Abbiamo sottoscritto due convenzioni con le cooperative che gestiscono le due strutture per l’impiego dei migranti in lavori di pubblica utilità”.

“E’ opportuna l’individuazione – conclude – di soluzioni alternative alla loro accoglienza, che vadano oltre i centri di accoglienza straordinaria, al fine di avere una ripartizione quantitativamente inferiore dei migranti che al tempo stesso devono essere idoneamente ed adeguatamente integrati».