Saga assume un nuovo dirigente: scatta lo stato di agitazione

Pescara. La Saga assume un ex manager Alitalia per riorganizzare il personale, ma piovono le critiche e scatta lo stato di agitazione.

“Un parco mezzi in malora, dei bilanci avvolti nel mistero, e Saga per risanare la propria gestione aziendale assume l’ennesimo ex dirigente Alitalia, tal Alberto Orlandini, che dovrà occuparsi della riorganizzazione del personale, compito già affidato al Direttore della società. Tanto è bastato per scatenare lo stato di agitazione dei sindacati sul piede di guerra, rendendo ormai non irrinunciabile, ma urgente il commissariamento della società che gestisce i servizi a terra dello scalo aeroportuale, e la cui gestione contabile-economica è da mesi sotto la lente d’ingrandimento della Magistratura che lo scorso agosto ha acquisito interi faldoni presso la sede della struttura”. A dirlo è Armando Foschi, dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, informato dal Responsabile Ugl Trasporto Aereo Luciano Pantoni.

“In sostanza – ha spiegato Foschi – una settimana fa i sindacati regionali sono stati convocati in aeroporto dal Direttore per un incontro teso a concordare lo sviluppo della società. In realtà un pretesto visto che l’unica novità presentata dal Direttore è stata la nomina del nuovo responsabile delle politiche del personale, un tal Alberto Orlandini, che d’ora in avanti dovrebbe occuparsi delle ‘Relazioni industriali’ e del ‘rapporto con i sindacati’. Nel suo curriculum spicca l’essere stato, anche lui, Dirigente di Alitalia, in altre parole la Saga si conferma come il ‘rifugium peccatorum’ di Alitalia, il parcheggio post-incarico romano, in un intreccio di ruoli che fatichiamo a comprendere, viste le strane coincidenze e soprattutto certi che in Abruzzo non mancavano le professionalità per ricoprire un tale ruolo se proprio se ne ravvisava la necessità. Peraltro il Direttore avrebbe anche garantito ai sindacati che Orlandini svolgerà il proprio incarico a titolo gratuito, e anche questo solleva interrogativi circa la necessità della sua figura e soprattutto sulle ragioni che lo avrebbero spinto ad accettare un tale incarico”

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