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La Via approva le vasche di esondazione sul Pescara: “50 milioni di cemento sul fiume”

Pescara. Il Comitato Via della Regione Abruzzo, nella riunione di martedì scorso, ha rilasciato un parere favorevole al progetto da oltre 50 milioni di euro per le vasche di laminazione sul fiume Pescara, scatenando le polemiche contro “l’opera faraonica, che prevede oltre 1,5 milioni di mc di sbancamenti di terreno lungo il fiume”.

A protestare è il Forum Abruzzese per i diritti dell’Acqua, secondo il quale “il Comitato VIA ha posto poche prescrizioni che però fanno emergere quelle che appaiono gravi lacune dell’iter autorizzativo che a nostro avviso avrebbero dovuto portare ad ulteriori approfondimenti prima dell’OK”.
“In primo luogo”, riferiscono gli ambientalisti, “il Comitato prescrive di depositare il piano di manutenzione delle opere perché, capiamo che sembrerà impossibile a credersi, non si sa chi si assumerà gli oneri di gestire per i prossimi decenni quest’opera così invasiva una volta realizzata. Ci chiediamo come possa aver fatto il Comitato VIA ad esaminare tale progetto senza tale documento, anche dal punto di vista dell’analisi costi/benefici e della comparazione con alternative di progetto. Inoltre nelle analisi a cui sono stati sottoposti i terreni e le acque di falda si evidenziano diversi superamenti dei limiti di legge per alcuni contaminanti, quali idrocarburi pesanti, piombo e mercurio, senza che sia stata attivata la procedura di caratterizzazione ed eventuale bonifica. Inoltre lo stesso livello della falda non è stato individuato con precisione e dovrà essere determinato al momento del progetto esecutivo. Infine, si legge nelle carte, gli stessi tecnici non escludono un impatto su specie protette a livello comunitario”.
Alle polemiche si aggiungono i consiglieri regionali del M5s Marcozzi e Pettinari:  Il progetto è palesemente oneroso, circa 50 milioni di euro, e non risolverà la situazione di gravità che si presenta durante una piena”, affermano, “l’intervento sarebbe in grado di assorbire solo il 13% dell’onda di una piena da circa 690 metri cubi al secondo per non più di 13 ore, e se invece consideriamo le piene eccezionali, meno frequenti ma che possono raggiungere i 1200 mc al secondo, il grado di assorbimento dell’opera non supererebbe il 5% della piena”.
“Non riusciamo a capire”, concludono i pentastellati, “come abbia fatto il Comitato di Valutazione ambientale a dare un parere favorevole considerando che le piene del fiume Pescara, grazie alla conformazione di un ricco bacino idrografico, spesso durano anche più di 48 ore, quindi, anche le piene meno straordinarie non possono assolutamente essere contenute da queste vasche. Ancor di più se si pensa che i dati climatologici ci dicono che gli eventi atmosferici estremi sono in costante aumento. A ciò si aggiunga i anni e il grave pregiudizio che subiranno le imprese agricole e i proprietari dei terreni sui quali l’opera insiste e anche sui terreni limitrofi”.