Classe 1979, colpito nelle scorse settimane da una grave patologia celebrale, e in coma irreversibile da diversi giorni, era arrivato in Italia per completare la formazione teologica iniziata Mérida e conclusa con la specializzazione in Bioetica al Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma e aveva conosciuto la realtà dell’arcidiocesi di Pescara-Penne nei periodi estivi degli anni di studio.
In accordo con il suo vescovo monsignor Baldassarre Enricu Porras Cardozo, arcivescovo di Mérida (Venezuela), aveva iniziato un periodo di collaborazione con la chiesa locale “mostrando subito la sua irresistibile simpatia – afferma monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne – e una spiritualità genuina che si manifestava in una bella capacità di accoglienza e nella propensione ad una serenità caratteristica del popolo latino, ma abbellita e arricchita da una evidente e coinvolgente gioia interiore”.
Saranno le comunità che ha servito in questi anni, prima come vicario parrocchiale di don Gino Farinelli, poi come parroco zelante e amato, ad animare il rito delle esequie che sarà celebrato nella chiesa della Beata Vergine Maria del Soccorso in Picciano, nei prossimi giorni, solo dopo l’esportazione dei suoi organi, «segno – continua l’arcivescovo – di una vita che prosegue a farsi dono e del consenso difficile ed amorevole dei suoi genitori, giunti a Pescara poche ore fa, distrutti e sbigottiti, ma disponibili ad un gesto così grande a ridosso, tra l’altro, della giornata nazionale per la donazione degli organi del 1 e 2 ottobre».