Pescara. Ricorre oggi il 73esimo anniversario dei bombardamenti che colpirono gravemente, durante la seconda guerra mondiale, la zona di Pescara attorno alla stazione ferroviaria, ricordati dai i rintocchi della torre campanaria del Comune fra le 13,22 e le 13,25.
L’8 settembre si sarebbe firmato l’armistizio, la città non si aspettava le bombe alleate sganciate dagli aerei venuti dal mare e non aveva contraerei. Il 14 settembre alle ore 21, invece, davanti al muro di ciò che rimase della stazione, obiettivo non colpito del tutto dal primo bombardamento tanto da richiedere il secondo raid del 14 settembre, riprenderà il cammino di Pescara ha memoria, l’evento promosso dalla Presidenza del Consiglio Comunale tre anni fa in collaborazione con l’ANPI, perché la storia cittadina venisse riconsegnata alle nuove generazioni attraverso le voci dei testimoni di ieri.
Quattro le tappe attraverso cui si articolerà il percorso. Alle ore 21.00 l’appuntamento sarà presso il muro della vecchia stazione, dove si trova il cippo commemorativo, con la deposizione di una corona di alloro da parte dell’Amministrazione comunale e i saluti istituzionali. Si proseguirà verso Corso Vittorio Emanuele angolo via Trieste, altro luogo colpito, con altre testimonianze e interventi, letti da Giula Basel e Massimo Vellaccio. Si procederà verso Piazza della Rinascita con la proiezione del documentario sulle bombe del regista Stefano Falco. Quest’anno poi il coro Melodie d’Abruzzo accompagnerà la manifestazione. Sempre il 14 settembre, in mattinata, una delegazione farà visita anche al Sacrario delle vittime dei bombardamenti che si trova presso il cimitero di Colle Madonna.
“Questo percorso compie 3 anni e nasce dall’idea dell’ANPI di fare memoria di un evento che ha toccato tantissimo la nostra città – spiega il presidente del consiglio comunale Antonio Blasioli – Ogni anno ricordiamo al Sacrario le vittime di quelle bombe che furono tantissime, tanto che il numero resta ad oggi ancora incerto. Il 31 agosto fu il primo bombardamento di una città che aveva vissuto solo indirettamente la guerra fino ad allora. Alle porte dell’armistizio Pescara non si aspettava le bombe e tanti erano al mare, quando, poco prima delle 14, la città subì un rovinoso attacco aereo. Al suono delle sirene gli aerei degli alleati che arrivano dal mare colsero la gente mentre tornava dalla spiaggia o nelle proprie case, a pranzo. Due i bombardamenti, che vanno divisi, anche se accomunati dall’effetto sorpresa: il secondo fu il più drammatico per la città che si stava risollevando guardando al futuro dopo l’armistizio, tant’è che dopo l’8 settembre molti erano rientrati per far ripartire la città, anche la stazione era tornata funzionante. Il primo colpì proprio quella e il 14 costò più vite perché si era diffusa la voce che sempre lì c’era un convoglio abbandonato pieno di vettovaglie e quando arrivò la massa delle persone a prenderle, dal cielo caddero nuovamente le bombe”.