Pescara, la processione in mare di Sant’Andrea dedicata a Nicolino Rabuffo FOTO

Pescara. Un doppio omaggio, alle vittime del mare, pescatori e migranti e tributo alla memoria di Nicolino Rabuffo, lo storico titolare dell’Orsa Maggiore, balneatore di lungo corso scomparso il 6 luglio scorso, stamattina nella tradizionale processione in mare di Sant’Andrea in occasione della festa che giunge al clou e si concluderà domani.

Dopo la messa solenne nell’omonima chiesa nel cuore della Marina Nord, la statua di Sant’Andrea apostolo è stata portata sulla banchina, caricata su un peschereccio e accompagnata da un corteo di barche, composto dalla marineria pescarese e da tanti diportisti, lungo la costa fino al confine con Montesilvano, per deporre le corone di fiori in memoria delle vittime del mare.

“Un rito che si rinnova e che abbraccia sempre nuove tematiche, quest’anno aperto anche al ricordo delle vittime del mare, tutte le vittime”, così il sindaco Marco Alessandrini, come di consueto presente in barca con una delegazione comunale, “Il mare è un elemento costante della nostra storia e ci accomuna a tutti gli altri Paesi che vi si affacciano e che fanno da rive di approdo a quanti fuggono dalla propria realtà alla ricerca di libertà, vita nuova e, nella maggior parte dei casi un futuro che a casa non avrebbero avuto. Pescara ha una lunga storia di accoglienza che si ripete, un elemento tipico delle città di mare come la nostra e di un carattere aperto e proteso verso il mondo che abbiamo la fortuna di avere”.

“Onore anche alle vittime del lavoro in mare”, prosegue Alessandrini, “alto il tributo versato dalla nostra città e dalla nostra regione e ogni volta è toccante ricordare attraverso la cerimonia del lancio delle corone in mare, uomini che sono morti tragicamente mentre erano al lavoro sulle proprie imbarcazioni. Una cerimonia che quest’anno ha avuto un momento speciale con il lancio di un mazzo di fiori alla memoria di Nicola Rabuffo, quando la processione è giunta nello specchio d’acqua al largo del suo stabilimento: la sua morte è una perdita per il popolo dei balneatori e anche per gli operatori che con la propria storia sono un esempio bello e di sostanza per la nostra economia cittadina”.

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