Il fine, si legge nell’interrogazione, è “accertare se l’amministrazione fosse o meno a conoscenza dell’utilizzo dei locali come ‘luogo di culto’ frequentato ogni giorno da centinaia di persone, se siano state effettuate verifiche sulla destinazione d’uso di quegli spazi, sulla base della loro classificazione, e se effettivamente quella superficie, nata per ospitare un’attività commerciale, possa oggi essere usata come moschea, ovvero se esista una qualche comunicazione o istanza rivolta al Comune di Pescara”.
“Riteniamo che tali indagini”, conclude D’Incecco, “possano essere svolte nell’attesa che il sindaco Alessandrini risponda alla nostra interrogazione in merito in Consiglio comunale, in modo da disporre di un quadro chiaro della situazione e capire le azioni di tutela che possono essere assunte, anche da parte degli stessi residenti che, nonostante le denunce, continuano a dover convivere con una situazione di oggettiva difficoltà e disagio, nell’indifferenza delle Istituzioni”.