Pescara. Solo ieri la notizia che la qualità dell’aria nel capoluogo adriatico è in progressivo degeneramento. Oggi a parlare è proprio l’ARTA, Centro di riferimento per la qualità dell’aria del Dipartimento provinciale di Pescara, informando la cittadinanza sugli ultimi dati. L’inquinamento atmosferico a Pescara dunque c’è, come confermano sono gli stessi professionisti del settore che quotidianamente monitorano i livelli inquinanti.
In passato e a tutt’oggi il trend annuale locale degli inquinanti evidenziava gravi picchi in concomitanza della stagione invernale ed una discesa dei valori nei mesi più caldi, in linea con l’andamento nazionale, ma attualmente Pescara si guadagna un posto fra le prime 50 città più inquinate, come denuncia il dossier di Legambiente “Mal’aria di città 2010”. I rilevamenti dell’Arta che rivelano che, a fronte dei 35 superamenti annui consentiti dalla legge in termini di Pm10, al 31 gennaio 2011 Pescara ha già raggiunto quota 20 (e non 19) in corrispondenza dei due punti più soggetti al traffico, ossia viale Bovio e via Sacco, non sono che un dato in una situazione in realtà ben più allarmante. Ma la bella città dannunziana negli ultimi due anni non sembra aver affato brillato per qualità dell’aria, considerando la 35esima posizione guadagnata nella classifica nazionale del 2009, e la 29esima nel 2010. “Il vero problema è che occorre prendere atto che Pescara è un’area metropolitana. Le forze politiche non possono limitarsi a denunciare i dati che leggono sul sito dell’Arta – continua Antonio Sangiuliano di Legambiente – bensì dovrebbero mettere in atto delle risposte e impegnarsi a favore di un intervento sulla mobilità integrata, vedendo finalmente Pescara per quella che è, un’area che necessita di un piano di mobilità che potenzi il trasporto pubblico e che contenga l’utilizzo dei veicoli privati, incentivando gli spostamenti con mezzi a basso impatto ambientale. Il tutto, se sorretto da un sistema di parcheggi di interscambio periferici, andrebbe anche a favorire un turismo sostenibile che potrebbe spostarsi in aereo e in treno perché potrebbe avvalersi più facilmente della mobilità leggera presente sul territorio».
Infatti analizzando il problema alla radice, i dati rivelerebbero che al vertice delle cause determinanti per tale situazione, si annovererebbe proprio il traffico veicolare.
“Siamo ben consapevoli dello stato di allerta sollevato stamane dall’Associazione in merito ai dati sulla qualità dell’aria – ha detto l’assessore Fiorilli – e confermiamo la necessità di adottare subito interventi per ridurre i livelli delle polveri nell’aria. E siamo anche consapevoli del fatto che le iniziative-spot, come le ‘domeniche ecologiche’ del centro-sinistra non servono per eliminare lo smog, come ha opportunamente ricordato il dottor Silvestre. Ovviamente abbiamo accolto con interesse le richieste delle associazioni, alcune delle quali fanno già parte integrante della nostra azione di governo. Ovviamente l’appello oggi lanciato dalle Associazioni rappresenta per la nostra amministrazione un ulteriore incentivo a incrementare il nostro impegno sul fronte della tutela ambientale: sicuramente già per fine febbraio, o al massimo per marzo, riprenderemo gli appuntamenti con le ‘Domeniche senz’auto’, non per favorire un risparmio di benzina o perché ci aspettiamo risultati miracolosi chiudendo la città alle auto per un giorno, ma perché quelle chiusure sono un modo per incentivare la ‘rivoluzione culturale’. Quindi con i nostri uffici valuteremo le ulteriori azioni mirate che potremmo attuare su zone ben identificate”.
Monica Coletti