“Soprattutto” ha detto Mascia “era presente la gente, quel popolo che per 35 anni hanno chiesto di potersi riunire per essere un’unica comunità. Un cammino lungo, portato avanti tra raccolte fondi, piccole contribuzioni, ma soprattutto proseguito grazie alla testardaggine di coloro che hanno creduto nell’importanza di realizzare una nuova chiesa che fosse punto di aggregazione, di ritrovo, di dialogo, di catechesi, e anche di conforto. Perché le parrocchie ancora oggi continuano a svolgere un ruolo importante quale incredibile punto di riferimento soprattutto per i giovani che, in assenza di altri spazi si ritrovano fra quelle mura per pregare, per assimilare gli autentici valori della vita, ma anche per imparare a socializzare in modo sano. E lo abbiamo visto questo pomeriggio con la presenza di centinaia di ragazzi, bambini seduti in prima fila, ai piedi della comunità ecclesiale che ha presenziato al rito solenne”.
A ricevere le chiavi della nuova parrocchia è stato il parroco storico, don Michele D’Andrea, affiancato dal giovane don Massimiliano Di Lullo, mentre è stato Mons. Valentinetti a ricordare la figura di don Demetrio, l’altro parroco, ora scomparso, che ha portato avanti per anni la ‘battaglia’ per la costruzione dell’edificio di culto.
“Sui volti dei cittadini presenti” ha aggiunto il sindaco “si leggevano i segni degli anni di precarietà, di attesa, di sacrificio vissuti sino a oggi, ma anche i segni della gioia e della soddisfazione di poter oggi vivere quella nuova struttura. L’amministrazione comunale ha preso parte con orgoglio alla cerimonia odierna, lieta di essere stata accanto ai nostri cittadini in un’occasione tanto importante quanto solenne, ringraziando per il proprio apostolato e operato quei parroci che seppur in condizioni tanto difficili spesso riescono, contando solo sulle proprie forze, a creare una ‘parrocchia’ fatta di persone prima ancora che di mura”.