Pescara. Sull’allagamento del sottopasso di Ponte Capacchietti verificatosi ieri interviene Armando Foschi, di Pescara mi piace, che chiede all’Arta l’espletamento di analisi straordinarie delle acque.
“Il blocco dell’impianto di sollevamento che ieri ha causato l’allagamento della corsia e del sottopasso lato monte del Ponte Capacchietti impone l’esecuzione di analisi straordinarie e urgenti sulla qualità delle acque del mare e del fiume per verificare l’impatto che, eventualmente, tale episodio ha avuto”.
“Le pompe, infatti, hanno il compito di spingere i reflui nel depuratore, reflui che ieri si sono invece riversati prima sulla strada e dopo non sappiamo se si siano sversati nel fiume senza passare dal depuratore, visto che sicuramente non sono stati aspirati”.
“Riteniamo sia doveroso, oltre che normativamente obbligatorio, chiedere all’Arta di eseguire subito dei prelievi per accertare la balneabilità o meno delle acque prima di domenica, quando Pescara ospiterà le gare di nuoto dell’Ironman, per garantire la tutela e la salute dei quasi duemila atleti impegnati in gara”.
“Com’è possibile che poche gocce di pioggia, seppur cadute in maniera precipitosa, abbiano determinato il blocco di un impianto di sollevamento che dovrebbe soddisfare un’utenza enorme grazie alla sua portata? Un impianto, peraltro, nuovo, e che, di norma, dovrebbe anche essere dotato di un gruppo elettrogeno d’emergenza per supportarne il lavoro in condizioni di maltempo, quando anche un semplice sbalzo di corrente potrebbe causarne il black out”.
“Un intervento che va chiuso con massima celerità, rendendo pubblici i risultati di quelle analisi, perché tra meno di quarantotto ore Pescara ospiterà circa 2mila atleti che saranno impegnati nelle gare di nuoto dell’Ironman, un evento tradizionalmente ospitato sulla riviera nord e quest’anno spostato sulla riviera sud, proprio per i divieti di balneazione esistenti sul lungomare nord”.
“A quegli atleti, provenienti da ogni parte del mondo, dobbiamo dare la certezza di nuotare in un mare quanto meno ‘agibile’ anche per non rischiare di danneggiare ulteriormente l’immagine della città, perché sia chiaro che il danno non è causato dal ‘chiedere chiarezza e trasparenza’, come sostiene la giunta Alessandrini, ma dai tentativi di insabbiamento, com’è accaduto lo scorso anno, quando la storia delle ordinanze fantasma prima e taroccate dopo hanno fatto il giro del Paese”.