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Pescara, la Festa della Repubblica a Piazza Garibaldi e Largo Mediterraneo

Pescara. Si sono svolte a partire dalle 10:00 di questa mattina le celebrazioni istituzionali della Festa della Repubblica, che hanno preso il via da piazza Garibaldi dove le autorità, i labari, i gonfaloni e tutti i partecipanti si sono radunati per la deposizione della corona al Monumento ai Caduti da parte del Prefetto, Francesco Provolo, insieme al sindaco, Marco Alessandrini, al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, al presidente della Provincia, Antonio Di Marco.

In piazza il silenzio è stato scandito dalla Fanfara dei Bersaglieri.

La cerimonia si è poi spostata a Largo Mediterraneo, davanti alla Nave di Cascella, dove c’è stato l’alzabandiera, i discorsi ufficiali e la consegna delle medaglie d’onore del Presidente della Repubblica a cittadini, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economi di guerra; le onorificenze sono state consegnate dal Prefetto e dai sindaci di Pescara e di Popoli, Marco Alessandrini e Concezio Gallo.

Ai saluti e discorsi ufficiali del Prefetto, del Presidente della Regione Luciano D’Alfonso e del sindaco Marco Alessandrini, si sono aggiunti quelli di due alunne del liceo classico d’Annunzio e dell’Istituto Tecnico Acerbo.

Tre i riconoscimenti consegnati alla memoria:

ai familiari del giornalista Rai Franco Piccinelli, ferito da un’azione terroristica nel 1979 quando era a capo della redazione Rai Piemonte, “per le idee e l’impegno morale” ritirato anche dal figlio, il comandante dei Carabinieri, Paolo Piccinelli;

ai familiari di Carlo Cavorso, deportato in due campi di concentramento dal 1943, in Polonia e Germania e liberato nel marzo del 1945;

ai familiari di Antonio Orlando, anch’egli deportato per due anni in un campo di concentramento e lavoro nella Prussia Orientale dal ’43 al ’45.

Tra i discorsi ufficiali che si sono succeduti questa mattina, Alessandrini ha rivolto un pensiero alla storia di Sara Di Pietrantonio, “con la speranza che nessuno compia più gesti così orribili contro alcuna persona, specie contro chi ha fatto parte della propria vita e che, a prescindere da come si evolvono le relazioni, ha sempre e comunque il diritto ad avere il futuro che si è scelto”.

Riguardo alla Costituzione, Alessandrini ha detto:

“Restano diversi passi da fare ancora alla nostra Repubblica, perché il futuro che ci aspetta sia capiente e riconosca diritti a tutti coloro che, a prescindere dal genere, dal credo politico o religioso, dal colore della propria pelle, dal luogo di nascita o dalla condizione, siano Italiani a tutti gli effetti”.

“Sarà un cammino ancora più difficile, ma è una sfida che ci arriva dall’essere parte di un mondo che ha sempre meno confini. Ma noi abbiamo un buon viatico da seguire, infallibile, perché scritto da chi ci ha preceduto con lo sguardo rivolto a noi, che abbiamo realizzato il loro futuro: è l’articolo 3 della nostra Costituzione”.

“E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

“All’Italia e ai suoi primi 70 anni l’augurio che faccio è quello di vedere realizzato pienamente questo principio ad ogni nuovo anniversario che celebreremo insieme”.