Un fenomeno che dal 2007 ha assunto dimensioni maggiori con l’ingresso nell’Unione Europea di alcuni Paesi dell’est europeo, in particolare Romania e Bulgaria, da dove provengono la maggior parte delle giovani donne che esercitano in strada.
Per questo motivo i sindaci di molte città italiane hanno diramato ordinanze di divieto all’esercizio della prostituzione “on the road”, la cui osservanza richiede la presenza sistematica sul territorio, soprattutto nelle ore serali e notturne, di pattuglie delle forze dell’ordine.
Anche a Pescara vige, dall’estate 2008, l’ordinanza sindacale n. 732, che sanziona sia chi esercita l’attività della prostituzione su strada pubblica, sia il cliente che richiede la prestazione sessuale, fermandosi. Dallo stesso periodo di entrata in vigore del provvedimento, sono stati intensificati i servizi anti prostituzione, svolti dalla Squadra Volante, dal Reparto Prevenzione Crimine Abruzzo e dalla Sottosezione di Polizia Ferroviaria di Pescara, per quanto riguarda la Polizia di Stato, mentre i Carabinieri hanno concorso con gli equipaggi del Nucleo Radiomobile ed Operativo e con il personale delle Stazioni dislocate in città.
Negli ultimi due mesi i servizi sono stati effettuati anche da personale in borghese, con auto di copertura, le cosiddette pattuglie civetta, composte da agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura e dal Corpo Forestale dello Stato di Pescara. Quest’ultimi sono stati impiegati nell’area a ridosso della Pineta dannunziana (soprattutto viale Della Pineta, via Pantini e via Luisa D’Annunzio) con lo scopo di contrastare anche chi va in cerca, nella pubblica via, di una prestazione sessuale a pagamento. E sono diversi i clienti sanzionati: uomini di età compresa tra i 30 ed i 40 anni, provenienti prevalentemente dai comuni della provincia di Pescara e di Chieti, ma anche dal vicino Molise, che si allontanano dal luogo di residenza per garantirsi l’anonimato e che pagano quasi subito la multa, per timore di essere scoperti dai familiari.
Le giovani prostitute, alche loro sanzionate ed accompagnate in Questura per l’identificazione, trattandosi di ragazze dell’est europeo, raccontano di prestazioni sessuali pattuite per 15 o 30 euro al massimo. Quelle multate diverse volte, sono poi trattenute a disposizione dell’Ufficio Immigrazione per essere espulse dal territorio nazionale.
La reiterata violazione dell’ordinanza sindacale, infatti, determina l’allontanamento del cittadino comunitario per motivi di pubblica sicurezza, in quanto la prostituzione su strada arreca pregiudizio alla stessa, mette in pericolo la sanità. Il Prefetto decreta l’allontanamento e manda per l’esecuzione al Questore che dispone il suo accompagnamento in frontiera. Prima però il provvedimento deve essere convalidato dal Giudice del Tribunale Monocratico, quale organo super partes.