Pescara. Se per vent’anni, o poco meno, tutta la città ha fatto finta, o quasi, di non accorgersi del mercato abusivo della stazione, all’indomani dello sgombero dei senegalesi dall’area di risulta, tutta la città si agita per dire la propria pro o contro le proposte del Comune per il riallestimento delle bancarelle, sempre nell’area dello scalo ferroviario.
«Le imprese regolari gestite da cittadini senegalesi, che prima erano collocate nell’area di risulta della stazione ferroviaria, devono trovare al più presto una collocazione dignitosa all’interno di altri spazi commerciali della città», afferma il direttore della Cna di Pescara, Carmine Salce, secondo cui «allo sgombero del vecchio mercatino deve ora seguire da parte dell’amministrazione Alessandrini un impegno conseguente, e serio, per la ricollocazione di quanti sono in regola con permessi e licenze. Lavoratori che non possono certo patire conseguenze negative sulla loro attività, e con i quali meglio sarebbe stato procedere d’intesa a una diversa collocazione Si tratta di imprese, è bene ricordare, che pagano le tasse e i tributi nella nostra città, contribuendo quindi al mantenimento del nostro sistema, compreso quello previdenziale». «Imprese – aggiunge – nei confronti delle quali non si capirebbe perché debbano patire danni alle proprie attività in ragione della chiusura del vecchio spazio».
A detta di Salce, dunque, «gli amministratori della città devono ora impegnarsi a reperire e attrezzare spazi all’interno dei diversi mercati cittadini, o in nuove aree dedicate, ma in tempi davvero brevissimi. Perché va favorita la ricollocazione di quei tanti commercianti della comunità senegalese che nella nostra realtà vogliono vivere e integrarsi; e agevolare nello stesso tempo la nascita di un vero mercato “etnico”, anche diffuso, che possa arricchire l’offerta commerciale di una città tradizionalmente curiosa e aperta al nuovo».
Contestata, dunque, la soluzione ventilata dopo l’incontro avvenuto ieri tra la comunità africana e il sindaco Alessandrini che, nell’attesa di ricevere le autorizzazioni per l’utilizzo del sottopassaggio ferroviario, vorrebbe ricollocarne il mercatino provvisoriamente all’esterno, praticamente a pochissimi metri da dov’era. “Quel tunnel oggi non può ospitare alcunché, neanche una striscia disegnata a terra, se prima non viene portata in Consiglio comunale la delibera di variante al Piano regolatore generale”, puntualizzano i consiglieri di Forza Italia Sospiri, Antonelli, D’Incecco e Rapposelli, “Se il sindaco metterà i banconi, noi li toglieremo, ogni giorno. Piuttosto, se vuole dare un’occasione di lavoro agli ambulanti regolari, lavori seriamente per inserirli, con gli ambulanti italiani, nelle graduatorie per l’assegnazione dei posteggi nei mercati rionali”.
Un avvertimento ribadito, con toni ben più incisivi, da Marco Forconi, coordinatore regionale di Forza Nuova: “Bloccheremo con ogni mezzo, legale o fisico, “l’installazione di ulteriori strutture a ridosso ed all’interno della stazione”, afferma in un video postato su Facebook il leader abruzzese nazionalista, ed annuncia un presidio di protesta, anche a carattere nazionale, “il giorno in cui inizieranno i lavori per la rinascita del più scandaloso ghetto d’ Abruzzo e probabilmente d’Italia”.