Montesilvano, lavori sociali per chi beve e guida: 51 in 4 anni

Montesilvano. Lavori di pubblica utilità in sostituzione della pena detentiva e pecuniaria per quanti vengono colti alla guida in stato di ebbrezza: il Comune di Montesilvano ha rinnovato la convenzione sottoscritta con il Tribunale di Pescara già nel 2011.

Con il protocollo d’intesa il Comune si rende disponibile ad accogliere un massimo di 30 persone all’anno che, su loro richiesta, svolgeranno attività non retribuite a favore della collettività. «Abbiamo deciso di rinnovare una convenzione  – commenta l’assessore alle Politiche Sociali Ottavio De Martinis – che ha un duplice effetto. Da una parte per il responsabile del reato, che può esercitare un’attività utile anche sotto il profilo professionale di fronte alla trasgressione commessa e da una parte per l’Ente che può così avvalersi di uno strumento in più da porre al servizio della collettività».

Secondo quanto disposto nella convenzione, che ha una durata di 5 anni, le attività previste sono quelle di uscierato presso le sedi comunali o l’Azienda Speciale e di pulizia dei locali comunali. All’esecuzione della pena possono essere ammessi i cittadini residenti nel comune di Montesilvano e quelli residenti nei comuni limitrofi, dove non vi siano analoghe convenzioni.

Dal 2011 fino al 2015 sono state 51 le persone impegnate nei lavori di pubblica utilità che hanno concluso il progetto, impegnandosi in attività di uscierato, o nei settori anagrafe, pubblica istruzione, cimitero, ma anche tributi e informatizzazione. Dei soggetti coinvolti, con un’età inferiore ai 30 anni, solo 5 le donne. Nel 2011, anno di attivazione della convenzione sono state due le persone che hanno svolto un totale di 127 giorni nella struttura comunale; nel 2012 le 12 persone impegnate hanno svolto 765 giorni di attività; nel 2013, 15 persone hanno effettuato 794 giorni di attività; nel 2014 sono stati 875 i giorni per 12 persone; nel 2015 infine 10 persone per 666 giorni. Per quanto riguarda l’anno in corso, da gennaio ad oggi sono stati conclusi 7 progetti e 10 sono le richieste già pervenute.

«Crediamo –  conclude De Martinis –  che questo sia il modo migliore per quanti hanno commesso  un errore di riparare, ponendo le proprie energie al servizio della collettività, collaborando attivamente con l’ente pubblico e offrendo servizi utili anche alla cittadinanza».

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