Pescara. Una “colletta solidale” per salvare la barca ‘Capitan Uncino’ del compianto Eriberto Mastromattei dalla demolizione. A lanciarla è l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, che ieri aveva diffuso la notizia del rischio di demolizione dello scafo.
“Non chiediamo soldi ai pescaresi – dice Berardino Fiorilli, promotore dell’associazione – ma cerchiamo manodopera, elettricisti, falegnami, restauratori, fornitori di materiali, tappezzieri, chiunque ritenga di avere la professionalità adeguata e voglia mettere la propria opera al servizio della città per rimettere in sesto una barca che oggi è patrimonio di tutti ed è uno simboli del nostro litorale”.
“Non possiamo accettare in silenzio la scomparsa di quel manufatto, un’offesa alla memoria di quell’imprenditore lungimirante che è stato Mastromattei, e chiediamo a tutti uno scatto di coscienza. Nel frattempo – aggiunge – dopo le parole del sindaco Alessandrini, non abbiamo ancora capito se intenda o meno revocare l’ordinanza stessa di demolizione: firmata il 2 maggio, concedeva ai proprietari 5 giorni di tempo per la sua rimozione, tradotto entro il 7 maggio, teoricamente, la barca dovrà essere rimossa dall’aiuola posta dinanzi allo stabilimento balneare Jambo, l’ennesimo schiaffo alla città”.
In merito alla manutenzione della barca di Eriberto posta di fronte allo stabilimento Jumbo, nel pomeriggio di oggi l’Amministrazione comunale ha effettuato un sopralluogo con l’Accademia delle Belle Arti de L’Aquila che ha dato la sua disponibilità a tentare l’opera di recupero. Sul posto sono andati il vice sindaco Enzo Del Vecchio e il dirigente del Settore Manutenzione Pierpaolo Pescara per il Comune e il direttore dell’Accademia Marco Brandizi, unitamente ai professori Antonello Antico, docente di Plastica ornamentale e Gianfranco Gargiullo docente di Restauro manufatti lignei, già incontrati nella mattinata. Nella giornata di lunedì 9 maggio, invece, come annunciato il sindaco Marco Alessandrini incontrerà gli eredi e proprietari della barca per condividere il percorso di recupero a cui si sono detti disponibili.
Nel pomeriggio di oggi l’Amministrazione comunale ha effettuato un sopralluogo con l’Accademia delle Belle Arti de L’Aquila che ha dato la sua disponibilità a tentare l’opera di recupero. Sul posto sono andati il vice sindaco Enzo Del Vecchio e il dirigente del Settore Manutenzione Pierpaolo Pescara per il Comune e il direttore dell’Accademia Marco Brandizi, unitamente ai professori Antonello Antico, docente di Plastica ornamentale e Gianfranco Gargiullo docente di Restauro manufatti lignei, già incontrati nella mattinata. Nella giornata di lunedì 9 maggio, invece, come annunciato il sindaco Marco Alessandrini incontrerà gli eredi e proprietari della barca per condividere il percorso di recupero a cui si sono detti disponibili.
“Anche in questa fase l’amministrazione comunale condivide percorso e scelte con i proprietari del galeone – spiega il vice sindaco Enzo Del Vecchio – e pur dovendo procedere ad emettere ordinanza per la necessaria messa in sicurezza dello scafo, non abbiamo mai rinunciato alla vicinanza e alla condivisione del percorso recupero di competenza dei proprietari. La novità è la disponibilità dell’Accademia delle Belle Arti de L’Aquila: l’istituto si è messo a disposizione per il recupero e il restauro, i cui costi sono tutti da definire perché oltre alle condizioni dello scafo, l’operazione comunque prevede lo spostamento del galeone in un luogo adeguato a compiere i lavori”.
“Durante il sopralluogo gli esperti hanno evidenziato lo stato di estremo degrado in cui versa l’imbarcazione – prosegue Del Vecchio – e per questo hanno ipotizzato una serie di analisi propedeutiche ad ogni successiva attività di recupero. Nei prossimi giorni torneranno sul posto e con l’ausilio di strumentazioni adeguate ispezioneranno l’interno dello scafo per valutarne il grado di conservazione e quindi la possibilità di essere trasportato presso un sito dove si svolgeranno i lavori di recupero. Non sarà un cammino agevole e di breve durata, questo per via dello stato di conservazione dello scafo, ma il tentativo è possibile, anche perché il Capitan Uncino ha un grande valore affettivo per la città come dimostrano le prese di posizione dell’opinione pubblica e i tanti messaggi giunti dai cittadini all’Amministrazione perché si provasse a recuperarla”.
“Abbiamo cercato di sollecitare questa finalità e continueremo a farlo in piena sintonia con gli eredi della barca che incontreremo lunedì con il sindaco, agevolando le operazioni di manutenzione e recupero”, conclude il vice sindaco, “A tale proposito abbiamo riscontrato la disponibilità di alcuni operatori economici cittadini a sostenere con gli eredi i costi del recupero. Un percorso di cui lunedì definiremo gli ulteriori dettagli con i proprietari del galeone”.