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Pescara, protesta Strada Parco: forze dell’ordine sgomberano “Comitato No Filovia”

Pescara. Erano da poco passate le sette questa mattina quando all’appuntamento con la lotta alla filovia sulla Strada Parco, oltre ai manifestanti, si è presentato puntuale anche un vasto dispiegamento di Forze dell’ordine, intervenute per far sgomberare la trentina di cittadini del Coordinamento “No Filovia”, da settimane sul cantiere per impedire l’avanzamento dei lavori.

Un ordine tassativo venuto dall’alto, all’orizzonte uno spiacevole spettacolo, da via Corridoni,dalla strada parco lato sud e dal lato nord Naiadi sono arrivate: una volante della Polizia, una dei Carabinieri, agenti in borghese e persino una camionetta della Celere che in maniera pacifica hanno chiesto ai presenti di ritirarsi.
Nel frattempo i militari filmavano tutta l’operazione, probabilmente per documentare la scena, che non ha di certo suscitato il clamore che si pensava, a chi quell’ordine lo ha impartito. I cittadini però, non hanno opposto alcuna resistenza, loro che quella protesta la vogliono continuare a condurre ma con tutta la civiltà che merita, anzi un trattamento del genere li ha offesi nell’animo. “Ripresi come dei criminali, – ha detto Antonella De Cecco, -è vergognoso tutto questo dispiegamento di polizia, mancavano solo l’esercito ed i bersaglieri, trattati come dei rapinatori di banche!”
I cittadini hanno risposto nel modo più civile possibile, si sono allontanati intonando la famosa canzone di Giorgio Gaber, “La libertà”. Una libertà, come hanno poi spiegato, di cui si sono sentiti privati, soprattutto dopo questi ultimi avvenimenti. “Noi indietreggiamo, siamo malleabili come la gomma, e lamentiamo risposte vacanti da un’amministrazione che va avanti con uno sfascio per cui presto sarà troppo tardi pentirsi”, dice il signor Barone del Coordinamento “No Filovia”. E questo per i presenti non è stato altro che l’ennesimo atto vile della politica, che anziché dare risposte continua a nascondersi dietro interessi economici che però non coincidono con gli interessi reali dei cittadini.
Liberata la strada, gli operai hanno fatto velocemente avanzare il cantiere verso sud.

Acerbo elogia i cittadini

Il consigliere di Rifondazione, Maurizio Acerbo, interviene su quanto accaduto stamane. Acerbo non si meraviglia del provvedimento messo in atto e rende merito alla civiltà e al buon senso dei tanti presenti, che hanno saputo aggirare appieno l’ostacolo senza livellarsi ai mezzi utilizzati da chi ha il potere dalla propria.
“Il sen. Pastore e il PDL hanno una strada idea di legalità, – dice Acerbo-. Le forze dell’ordine gli piacciono solo quando vengono mandate contro i cittadini che protestano. Fin dal primo momento abbiamo chiesto che la GTM, che è una società della Regione Abruzzo, si avvalesse del contratto procedendo a una sospensione momentanea dei lavori senza alcun onere nei confronti dell’impresa.
Un confronto tecnico che si svolge mentre l’opera si realizza e i soldi si spendono è una presa in giro. Invece il centrodestra che governa Comune e Regione, e che ha nominato i vertici della GTM, preferisce che a risolvere i problemi sia l’intervento della forza pubblica. La mancata sospensione dei lavori, come avevamo preannunciato, ha consentito all’impresa appaltatrice il ricorso all’intervento della polizia contro i cittadini pescaresi. Solo il senso di responsabilità dei cittadini, – ha aggiunto Acerbo- ha evitato che stamattina fioccassero denunce”.
E se il PDL continua a scaricare il barile sul PD, i cittadini che protestano continuano però a non avere  termine di confronto, come fa notare il consigliere di Prc “la campagna elettorale è finita”.
E Acerbo si chiede ancora”la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) dov’è finita? Si farà successivamente se lo imporrà l’Autorità di Vigilanza? Sarebbe il primo caso nella storia di valutazione a posteriori (della serie: prima spendiamo i soldi, poi valutiamo)!”, conclude il consigliere.

Monica Coletti