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Camorra preparava attentato con un’autobomba a Pescara

Pescara. La Camorra stava preparando un’autobomba per uccidere il pregiudicato Carmine D’Antuono, che si era trasferito nella zona di Pescara. L’attentato sarebbe saltato solo per un difetto dell’ordigno. D’Antuono è stato comunque assassinato a Gragnano il 28 agosto 2008. Lo ha rivelato il collaboratore di giustizia Antonio Esposito che ha raccontato di essersi procurato, tramite una persona di Sora o di Avezzano, anche un ordigno fabbricato artigianalmente e telecomandato con un apparecchio cellulare modificato.

La bomba, collocata sotto il furgone della ditta del D’Antuono per uccidere sia Carmine che il figlio di nome Gennaro. L’attentato doveva esser commesso insieme ad Ernesto Montagna, a prima di partire per l’Abruzzo, provarono l’ordigno in una campagna e risultò difettoso. E’ quanto emerso dalle indagini sul clan D’Alessandro che ha portato all’arresto di 25 persone. Tra le persone finite in manette anche un ex calciatore del Pescara, Cristian Biancone 33 anni. È accusato di aver truccato la partita del Sorrento (la sua ex squadra) contro la Juve Stabia il 5 aprile del 2009. Il clan dei D’Alessandro gestivano il giro di scommesse clandestine dell’incontro. Secondo l’accusa, Biancone convinse anche il portiere Vitangelo Spadavecchia a falsare il risultato in cambio di 25 mila euro. Attualmente Biancone era ancora alla ricerca di una squadra dopo il divorzio dall’Avellino.
Le 25 persone sono tutte accusaate per associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico e spaccio di stupefacenti, associazione per delinquere finalizzata all’elusione delle misure di prevenzione patrimoniale, esercizio di scommesse clandestine, usura, estorsione e riciclaggio di denaro di provenienza illecita.