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Pescara, ecco il laboratorio di ceramica per i piccoli pazienti di Oncoematologia

Pescara. Modellare l’argilla può migliorare la qualità della vita di un bambino ricoverato in ospedale, regalandogli momenti di serenità e spensieratezza: con questi presupposti è stato inaugurato nel reparto di Oncoematologia pediatrica di Pescara un laboratorio di ceramico-terapia, destinato ai piccoli pazienti ricoverati nella struttura. Stamani il taglio del nastro della struttura, che rientra in un progetto della Fondazione Contessa Lene Thun Onlus.

All’inaugurazione hanno preso parte, tra gli altri, il direttore del dipartimento di Ematologia, Medicina trasfusionale e Biotecnologie della Asl, Paolo Di Bartolomeo, il fondatore della Fondazione Contessa Lene Thun Onlus, Peter Thun, la responsabile della Fondazione, Lucia Adamo, il direttore sanitario della Asl, Valterio Fortunato, e il direttore amministrativo, Federico De Nicola.

La realizzazione del laboratorio pescarese rientra nell’ambito del progetto ‘Fondazione Contessa Lene Thun negli ospedali’: con Pescara salgono a 12 le strutture inaugurate nei nosocomi italiani, che ben presto arriveranno a 15. La manipolazione dell’argilla agisce in due modi: regala un’immediata sensazione di benessere, piacevolezza e divertimento e permette di dare voce alla propria sfera emotiva. Il laboratorio permanente di Pescara si svolge ogni giovedì pomeriggio: i piccoli ospiti di Oncoematologia pediatrica potranno partecipare a tre ore di modellazione di ceramica, coordinati da uno staff di volontari e da un ceramista.

“E’ un’attività che la Fondazione ci ha offerto e che noi abbiamo accolto volentieri – afferma Di Bartolomeo – Da quando abbiamo iniziato vediamo già dei risultati concreti. E’ tangibile la passione e l’entusiasmo dei bambini, che hanno coinvolto anche gli operatori. Quaranta anni fa solo il 10% dei bambini guariva dalla leucemia, oggi siamo all’80-90% di guarigioni definitive e l’obiettivo è arrivare al 100%. Non ci preoccupiamo più solo di salute, ma anche di qualità della vita e il laboratorio serve proprio a questo”.

“I prodotti realizzati dai bimbi – dice Thun – sono testimonianza di forza. I risultati della terapia creativa sono importanti. Un pensiero, le emozioni, i timori vengono tradotti in un oggetto tridimensionale. Ciò che mi ha colpito di tutto questo percorso è il cuore delle persone”.

“Con l’amministrazione e con il personale si è creata una splendida collaborazione – sottolinea Amato – E’ fondamentale che il laboratorio diventi patrimonio dell’ospedale”.

Il direttore sanitario si è soffermato sul percorso, avviato da tempo a Pescara, relativo “all’umanizzazione delle cure e dell’assistenza”.