Pescara. Era scattata lo scorso marzo la lotta all’evasione fiscale promossa dall’amministrazione comunale di Pescara: una serie di accertamenti su Ici e Tarsu non riscosse, per stanare quei tanti contribuenti che hanno cercato di aggirare lo scoglio tasse da versare. Dalla prossima settimana si darà il via al secondo step.
Quattro milioni 400mila saranno gli euro che l’amministrazione andrà a recuperare. Un lavoro di verifica e ricostruzione della Banca dati dei contribuenti durato un anno, ben 2mila le cartelle Tarsu indirizzate ad altrettanti evasori totali, ossia utenti domestici o commerciali che non hanno mai pagato la tassa sui rifiuti; addirittura 6mila gli evasori dell’Ici.
E contestualmente partiranno anche 18mila questionari rivolti ad altrettanti contribuenti per i quali le cose non sono risultate del tutto in regola. Tempo 30 giorni per i contribuenti, entro i quali dovranno rispedire i questionari al Comune per non incorrere nella sanzione di 258 euro. Lo ha annunciato l’assessore ai Tributi Massimo Filippello nel corso della conferenza stampa odierna convocata per l’avvio della seconda fase della lotta. Presenti anche l’avvocato Antonio Chiariello, esperto in Tributi locali, l’ingegner Marco Scorrano, dirigente del settore, il funzionario Mastroluca e l’avvocato Maffei.
Dal capillare lavoro di accertamento sono emerse 48mila anomalie sulla Banca dati dell’Ici e 25mila solo dal 2005 a oggi. Complessivamente gli evasori totali, che non hanno mai pagato la tassa sui rifiuti, sono 2mila e nei loro confronti già la prossima settimana partiranno gli avvisi di accertamento. Un lavoro di verifica incrociato che si è avvalso anche delle banche dati Enel, gas, della Camera di Commercio, dell’anagrafe comunale e dell’agenzia delle entrate. Su 67mila posizioni contributive Tarsu 12mila sono risultate a rischio, ossia presunti evasori, “per alcuni abbiamo ormai certezze, in altri casi dobbiamo procedere con dei riscontri”, ha dichiarato l’assessore ai Tributi Filippello.
Si fa largo però una valida scusante, in molti casi, potrebbe accadere che le bollette siano state regolarmente pagate, ma che i pagamenti siano intestati a un inquilino precedente, e in questi casi bisognerà semplicemente sollecitare una voltura dei contratti senza alcuna sanzione accessoria. Sale il numero degli evasori invece in materia di Ici: “Per l’imposta comunale sugli immobili abbiamo già individuato 6mila posizioni anomale che riceveranno l’avviso di accertamento su 70mila posizioni contributive – ha spiegato ancora l’assessore Filippello -; in realtà gli evasori totali sono 2mila, mentre negli altri 4mila casi si tratta di utenti che hanno presentato un pagamento incompleto per errori di calcolo, o per omissione di versamento in alcune annualità; anche per l’Ici invieremo 8mila questionari per posizioni dubbie che avranno le stesse modalità della Tarsu.
Comune già pronto a fronteggiare l’inevitabile afflusso di cittadini che, ricevuto il questionario o l’avviso di accertamento, affollerà il Municipio in cerca di una spiegazione. E per ridurre le file agli sportelli dell’ufficio Tributi i contribuenti potranno addirittura inviare la pratica via mail, utilizzando la posta elettronica certificata all’indirizzo protocollo@pec.comune.pescara, per fax al numero 085/4283663, o per posta ordinaria con raccomandata ricevuta di ritorno all’indirizzo Comune di Pescara, Settore Tributi, piazza Italia 1 oltre che chiedere delucidazioni anche presso l’Ufficio Relazioni con il pubblico o telefonando al numero verde 800.482527.
Monica Coletti