Pescara. Due anni di reclusione, con sospensione condizionata della pena, e due anni di sospensione della patente di guida (un anno e mezzo per omicidio colposo e sei mesi per lesioni personali gravi): è la decisione del giudice del Tribunale di Pescara Antonella Di Carlo che ha accolto la richiesta di patteggiamento di un autista di autobus, a giudizio per avere causato a Pescara nel giugno 2014, passando con il semaforo rosso, un incidente che costò la vita ad un motociclista 30enne Jonny Morelli, di Cepagatti (Pescara), e procurò traumi alla passeggera della moto, Alex Mammarella.
Il giudice ha accolto la richiesta avanzata dai legali dell’imputato, gli avvocati Emanuele Calista e Alessio Di Censo, ma ha inflitto anche una pena accessoria che impedirà all’autista della ex-Gtm di svolgere il suo lavoro nei prossimi due anni. Sono state le immagini della telecamera di sicurezza posizionata all’interno del mezzo, nonché i controlli effettuati sul sistema semaforico, a svelare la dinamica dello scontro tra l’autobus 7C proveniente da San Silvestro, vuoto e a fine corsa, e la moto con i due giovani in sella. Secondo la ricostruzione del pm Barbara Del Bono, l’autobus, che arrivava da viale Marconi ed era a fine corsa, partì con il semaforo ancora rosso per svoltare a sinistra verso via Caduta del Forte, senza dare la precedenza al motociclo proveniente dalla direzione opposta lungo corso Vittorio Emanuele. Ciò avrebbe provocato la collisione con il motociclo Triumph Speed del quale il conducente, malgrado un tentativo di sterzata, perse il controllo.
L’impatto avvenne quasi al centro della carreggiata e per il trentenne di Cepagatti non ci fu nulla da fare. In sede civile verrà quantificata l’entità dei risarcimenti per i danni subiti da Alex Mammarella, assistita dall’avvocato Alberto Faccini Caroppo e dai familiari di Jonny Morelli, che si sono costituiti parte civile tramite il legale Marco Femminella.