Pescara. Parte anche nel capoluogo adriatico la campagna di sensibilizzazione “No Drink to Drive” promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il Comune di Pescara, affiancato da 25 tra i principali capoluoghi italiani, aderisce al network nazionale per la prevenzione di incidenti stradali promosso in collaborazione con l’Aci.
Ogni anno in Italia 1 milione e 200 mila persone sono vittime di incidenti stradali, oltre 200 mila i feriti, ed ¼ dei decessi tra i 15 e i 29 anni è dovuto proprio al consumo di alcool, dati riscontrati alquanto preoccupanti. Ed ecco che Pescara guarda ai giovani, si rivolge ai principali utenti e frequentatori del divertimento, lanciando una campagna in collaborazione con forze dell’ordine, misericordia e medici, che si muoverà su due livelli: prevenire e sensibilizzare versus reprimere. La prevenzione partirà nel mese di ottobre con un programma di sicurezza stradale che coinvolgerà tutte le scuole del capoluogo, con tanto di materiale informativo annesso. “Ci impegniamo a inculcare nei giovani l’importanza del senso di responsabilità nel divertirsi”, ha dichiarato l’assessore alla pubblica istruzione Roberto Renzetti, promotore del progetto. “Su strada entreranno invece in azione gli agenti dei corpi di stato, polizia, carabinieri e polizia municipale saranno impegnati ogni fine settimana, per 8 weekend, con un’opera di prevenzione per limitare il consumo di alcool e droghe”, ha dichiarato il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia. Il Drug test sarà il nuovo spauracchio della movida notturna pescarese, gli agenti avranno infatti la possibilità di effettuare le analisi direttamente in una postazione mobile su strada, le sanzioni saranno asprissime, immediato ritiro di patenti e sequestro del veicolo. Il sabato e la domenica, tra mezzanotte e le tre la postazione bloccherà quanti calcheranno il suolo di Pescara Vecchia per effettuare i controlli di routine. Le prime otto uscite si concentreranno a tappeto in tutto il mese di ottobre, poiché entro la metà di novembre il Comune porterà già i dati riscontrati alla Presidenza del Consiglio, a dimostrazione dell’efficacia di un progetto che mira molto più ad educare che a reprimere.
Monica Coletti