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Montesilvano, bruciate tre auto nella notte

Montesilvano. Tre auto date alle fiamme nello spazio di mezzora. Tre incendi con ogni probabilità di matrice dolosa, la scorsa notte, hanno distrutto altrettante auto in a Montesilvano. I tre episodi si sono verificati tra le 3,30 e le 4.

 

Il primo incendio  è divampato in via Gramsci, dove una Citroen C2 è stata divorata dalle fiamme. Il secondo, in rapida successione, si è verificato in via Martiri d’Ungheria, all’interno di una Land Rover. Il terzo infine in via Vestina, dove ha preso fuoco una Lancia Y. Gli incendi hanno avuto una fitta sequenza e senza soluzione di continuità è stato il lavoro dei vigili del fuoco  da un punto all’altro per spegnere i fuochi riuscendo anche a limitare i danni. Sul posto anche i carabinieri  di Montesilvano,  che si stanno occupando delle indagini e starebbero già lavorando su alcuni elementi. I proprietari dei mezzi non si conoscono tra loro. A quanto pare sarebbero stati notati due giovani su uno scooter che fuggivano dai punti dove  sono stati appiccati i fuochi. Gli incendiari hanno rotto i vetri e gettato all’interno del liquido infiammabile.

Il commento di Marco Forconi (Forza Nuova). “Continuano i roghi e continuano anche i silenzi, soprattutto da parte delle forze dell’ordine. Il comandante dei carabinieri Marinelli, di concerto con il prefetto e questore, indìca una conferenza stampa per chiarire le connessioni (perchè ce ne sono) fra i roghi degli esercizi commerciali e quelli delle automobili. Cosa sta accadendo a Montesilvano? è percorribile la pista di un clan che sta tentando di entrare in città? è un esemplare atto dimostrativo per lanciare qualche messaggio? soprattutto, finiranno i roghi e, se finiranno, inizieranno a prendersela con le persone in carne ed ossa? Quello che più preoccupa è l’indifferenza della gente, di cittadini e lavoratori che hanno contribuito a sviluppare questa città, ostaggio, dal 2006 ad oggi, di una amministrazione spesso collusa con poteri criminali ed incapace di dialogare con il popolo, lo stesso che l’ ha eletta e che ora, senza tanti giri di parole, gli chiede di tornarsene da dove è venuta”.