La chiusura della base, stando a quanto riferisce Saga, verrà annunciata oggi. I voli per Londra, Francoforte, Bergamo, Barcellona, Dusseldorf, Parigi e Charleroi saranno garantiti sino alla fine della Summer 2016; poi dovrebbero essere garantiti solo Bergamo e Charleroi, ma è ancora tutto da vedere.
“Ryanair – scrive la Saga – attribuisce all’incremento delle addizionali comunali le motivazioni che hanno generato la decisione di sospendere parte della propria operatività sull’Aeroporto d’Abruzzo visti gli impatti negativi sulla redditività delle rotte e che quindi rende insostenibile il mantenimento di alcune destinazioni”.
La società inoltre rende noto di avere “avviato la ricerca di vettori potenzialmente interessati ad operare sullo scalo abruzzese. Infatti, nel rispetto delle Linee Guida Nazionali e Comunitarie, la Saga – si legge nella nota – ha pubblicato la Policy Commerciale con lo scopo di rendere noto a tutti i vettori gli obiettivi e le modalità delle incentivazioni e contributi di marketing che saranno messe a disposizione delle compagnie aeree che si proporranno con programmi di sviluppo del mercato aeroportuale, ed ha in corso contatti ed incontri con diversi vettori al fine di sollecitare un loro interessamento a sviluppare servizi aerei”.
“Inoltre la Saga – conclude il comunicato – ha avviato un percorso di confronto con le organizzazioni del segmento ricettivo per definire le strategie e strumenti da sviluppare al fine di incrementare ulteriormente le opportunità di sviluppo della destinazione Abruzzo”.
“Non è un fulmine a ciel sereno: il cambiamento della logica nella strategia della compagnia è noto da tempo. Nella peggiore delle ipotesi continuano ad esistere due voli. In ogni caso proseguono le trattative per portare a Pescara nuove compagnie, con nuovi collegamenti da e per l’Abruzzo”. Così Nicola Mattoscio, presidente della Saga, società che gestisce l’aeroporto d’Abruzzo, confermando che la Ryanair ha annunciato la chiusura della base di Pescara.
La compagnia irlandese trasporta, su base annuale, poco meno di 500mila passeggeri su un totale di circa 600mila utenti che viaggiano da e per l’aeroporto d’Abruzzo. Sottolineando che le due destinazioni che restano “dovrebbero essere Bergamo e Charleroi”, Mattoscio afferma che “la Saga può ancora dare degli incentivi, ma in misura sicuramente inferiore rispetto al vecchio contratto con Ryanair, creato in base alla normativa precedente”.
“La compagnia ha cambiato strategia – evidenzia il presidente – e per loro Pescara è come un granello di sabbia. Si stanno dirigendo verso grandi scali europei e stanno abbandonando quella logica che li ha visti protagonisti nei piccoli scali”.
Nel giudicare “positiva l’esperienza Ryanair che ha dato un grande contributo”, Mattoscio sottolinea che “non è ancora detta l’ultima parola” e che la Saga è al lavoro per “formulare strategie innovative per l’Aeroporto d’Abruzzo”.
“Dopo il ‘caso’ del porto di Pescara, sottomesso d’imperio all’Autorità di Ancona, Pescara e l’Abruzzo rischiano di veder declassare, ovvero chiudere, anche l’aeroporto con l’abbandono di Ryan Air. Se la compagnia irlandese dovesse mettere in atto quanto preannunciato, ossia la chiusura della base di Pescara e l’eliminazione dell’aeromobile, sarebbe una iattura per la nostra economia regionale e per la nostra immagine, con un crollo vertiginoso di rotte, passeggeri e la fine dello scalo. Ma la cosa più in accettabile è la mancanza di trasparenza, di chiarezza, e un Presidente, D’Alfonso, e un Cda della Saga divenuti improvvisamente ‘fantasmi’ che rifiutano anche di dialogare con la Società per individuare soluzioni condivise e legittime. Se non lo faranno loro, ci penserà il Consiglio regionale convocando prima in Commissione Vigilanza e poi direttamente in Assise i vertici della Ryan Air per capire cosa sta accadendo e quali sono le eventuali opportunità”.
Lo ha detto il Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri intervenendo sulla vicenda dell’aeroporto di Pescara.
‘Abbiamo un’idea precisa della funzione e dell’importanza dell’aeroporto d’Abruzzo, che rappresenta la più grande infrastruttura regionale al pari del porto di Ortona. Nel merito della attività di riprogrammazione e dunque del futuro dell’aeroporto, la nostra idea chiara è quella innanzitutto di collegare l’Abruzzo ai principali aeroporti hub da cui poi si può raggiungere qualsiasi destinazione, conservando allo stesso tempo la possibilità di voli diretti. In questo senso si sta lavorando per quanto riguarda i possibili contratti da sottoscrivere.
Di fronte a noi abbiamo tre vincoli con i quali fare i conti e che si traducono tutti in una sola frase: rispetto della legge. Primo vincolo è quello di bilancio: la contribuzione da parte delle casse regionali deve essere sostenibile, cioè vera e non tale da creare ogni volta problemi anche in ordine alla legittimità del trasferimento. Poi c’è il vincolo europeo, ovvero i limiti imposti dall’Europa sugli aiuti di Stato. Infine c’è la legittimità costituzionale collegata al vincolo precedente circa gli interventi normativi di contribuzione o ricapitalizzazione della Saga. Questi tre vincoli valgono per tutti, non solo per noi.
Siamo al lavoro a 360 gradi, a partire dal cda della Saga per passare al governo regionale, sapendo che l’aeroporto rappresenta la priorità per la Regione, il diritto degli abruzzesi agli spostamenti veloci e l’attrattore fondamentale sul quale costruire l’offerta turistica.‘, dichiara Camillo D’Alessandro, coordinatore della maggioranza in Consiglio regionale, delegato ai trasporti.
“La Saga ha dovuto far cadere il velo e confermare i nostri sospetti: Ryanair lascia Pescara, chiude la base operativa, smantella il personale e toglie l’aeromobile. Quello che Saga non rivela ancora sono le ragioni che si celano dietro tutto ciò, perchè non è credibile pensare che tutto dipenda dal pagamento delle addizionali comunali, una tassa sempre esistita e che Ryanair non avrebbe versato negli anni perchè andava in compensazione con le somme che la stessa Saga doveva versare alla compagnia irlandese.
Se fosse quella la reale causa, sarebbe ancora più grave da parte della Regione, del Comune e della Saga, perchè sarebbe la prova inconfutabile dell’incapacità del Pd di governare il nostro territorio, e a maggior ragione renderebbe urgente le dimissioni dell’intero Cda della Saga e il commissariamento della società”.
Lo ha detto Armando Foschi, esponente dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’, il primo ieri a lanciare l’allarme sulla crisi dell’aeroporto di Pescara ufficializzando il blitz dei vertici della compagnia irlandese a Pescara per oggi, blitz altrimenti tenuto segreto.
Il 26 gennaio 2015 la Regione ha deciso una nuova ricapitalizzazione, per 7 milioni di euro, dopo che gia’ la ricapitalizzazione del 2014, per 5milioni 972mila euro, era stata dichiarata illegittima dalla Corte Costituzionale visto che la Regione non aveva ricevuto l’approvazione preliminare della Commissione Europea, l’unica abilitata a giudicare se si trattasse di aiuti di stato compatibili. Sperando di bypassare tale inghippo, il Governo D’Alfonso si è inventato una nuova ‘ricapitalizzazione come aiuto al funzionamento dello scalo’, che pero’ non esiste nella legge europea, e comunque poteva essere varato solo dopo l’approvazione del Piano industriale, ratificato solo il 7 settembre scorso, ovvero otto mesi dopo l’erogazione dei 7 milioni di euro.
Ma comunque le continue iniezioni di denaro, mascherate sotto la parvenza delle ‘ricapitalizzazioni’, non salveranno i conti, visto che la Saga fa acqua da tutte le parti.
Nei mesi scorsi abbiamo raccolto tutte le carte e abbiamo inviato il faldone all’esame della Corte dei Conti e dell’Enac chiedendo di commissariare la Saga e siamo in attesa delle determinazioni successive”.
Innanzitutto dovrà spiegarci, D’Alessandro, perche’ un turista dovrebbe venire a Pescara, foss’anche da Teramo, per prendere l’aereo fino a Roma e poi volare per Londra, quando sara’ molto piu’ economico e comodo andare ad Ancona per prendere un volo diretto, sempre della Ryanair. Ma soprattutto il nostro aeroporto, secondo D’Alessandro, dovrebbe competere con quella funzione che oggi gia’ svolgono, in maniera eccezionale, gli autobus con una trentina di collegamenti giornalieri con Roma, Ciampino e Fiumicino, a prezzi irrisori, 10 euro andata e ritorno. Purtroppo il Pd sta determinando la chiusura dello scalo d’Abruzzo, che non sopravvivera’ solo con i collegamenti con Bergamo e Bruxelles, gli unici due che resteranno. Ma ora dobbiamo capire cosa c’e’ veramente dietro l’abbandono di Ryanair.
Non crediamo alla favola delle addizionali comunali: la Saga si riferisce – ha spiegato Foschi – alla ‘tassa d’imbarco’, un’addizionale gia’ compresa nel biglietto del passeggero che la compagnia deve versare alla Saga, ma il presunto aumento di 2,5 euro, imposto dal Governo Renzi, li paga il passeggero, ovvero non ricade ne’ sulle casse della compagnia ne’ in quelle della Saga, e la somma complessiva finisce in parte nella cassa piloti in parte all’Erario. Ma quella somma la Ryanair, stando ai conti della Saga, non li ha mai versati, perche’ andavano in compensazione con le somme che a sua volta la Saga avrebbe dovuto versare alla compagnia stessa, dunque era poi la Saga a dover versare quelle somme all’Erario e anche su queste partite abbiamo chiesto chiarezza inviando il faldone alla Corte dei Conti e all’Enac.
Dunque dobbiamo capire perchè Ryanair abbandona Pescara, specie dopo che si fanno sempre piu’ insistenti le voci circa la volontà della Regione Abruzzo di tentare di nuovo la carta con altri vettori, ma ci chiediamo a quali condizioni e con quali potenzialita’. Ormai e’ chiaro che l’unica strada per restituire serenità al comparto del trasporto aereo a Pescara e’ il Commissariamento della Saga, che torniamo a chiedere con forza all’Enac”.
“Sarebbe bastato leggere i documenti per comprendere la gravità della gestione fallimentare decennale di SAGA che, con ogni probabilità, avrà gravissime ripercussioni sull’economia della nostra Regione”, è quanto torna a denunciare Sara Marcozzi (M5S).
“E’ da oltre 1 anno, da quando il M5S ha avuto accesso ai documenti, che denunciamo tutte le criticità di SAGA fra esposizione debitoria, contratti eccessivamente onerosi, mancanza di trasparenza e spese fuori controllo. Se solo il Governo regionale avesse impiegato meglio il suo tempo, approfondendo le problematiche per cercare soluzioni, invece di limitarsi ad apostrofarci come “allarmisti e denuncisti”, forse non ci ritroveremmo a dover affrontare una situazione che sembra, ormai, irreparabile”.
La situazione attuale vede una società di gestione che negli anni ha puntato, per la maggior parte dei propri collegamenti, su un unico vettore, RyanAir, creando, di fatto, una dipendenza dai risvolti rischiosi. “Si trattava di applicare i principi basilari dell’attività manageriale: non affidarsi ad un solo partner! – commenta Marcozzi – Un management attento avrebbe dovuto differenziare l’offerta dei voli affidandosi a più vettori, riducendo al minimo il rischio di paralisi dello scalo nell’eventualità di abbandono dello scalo da parte di una compagnia.
Abbiamo già rilevato l’inadeguatezza della gestione, dai Governi regionali che si sono succeduti a SAGA, rei di non aver saputo utilizzare, nelle pur strette maglie delle nuove direttive europee, i contributi con cui Regione Abruzzo avrebbe potuto finanziare l’incentivo alle nuove rotte, attirando, attraverso manifestazioni di interesse pubblico, altre compagnie aeree.
Un governo regionale del M5S – aggiunge Marcozzi – avrebbe chiesto alla dirigenza di SAGA di predisporre un piano di sviluppo dell’aeroporto con un duplice obiettivo: da un lato, capacità di rispondere alla domanda di mobilità ordinaria (business-family), dall’altro capacità di incrementare economia e turismo attraverso l’attivazione di pacchetti vacanza per la promozione dell’incoming”.
L’attuale società di gestione, SAGA, presenta esposizioni milionarie, come già evidenziato dal MEF a seguito delle visite ispettive, ma il governo sembra non accorgersene. “E’ un quadro economico assai allarmante che, come denunciato in passato, non lascia intravedere un futuro roseo per SAGA. Sarebbe auspicabile che la politica di governo, questa volta, cercasse di giocare d’anticipo, iniziando a valutare l’ipotesi di un nuovo soggetto per la gestione dello scalo abruzzese”.
La Confcommercio di Pescara interviene in merito all’allarme sollevato dalla vicenda Ryanair e dalla possibile riduzione dei voli che gravitano sull’aeroporto di Pescara. “La Regione Abruzzo – afferma l’associazione in una nota – deve fare chiarezza sulla vicenda convocando subito un tavolo con le associazioni di categoria per definire quali sono le strategie future che intende portare avanti per lo sviluppo dell’Aeroporto.
Crediamo anzi che vada fatto il punto sull’intera materia dei trasporti che riguardano la nostra regione alla luce della recente vicenda inerente l’inserimento dei Porti di Pescara e Ortona nell’ambito dell’autorità Portuale di Ancona e della necessita’ di inserire Pescara fra gli snodi ferroviari interessati dal Frecciarossa.
Ribadiamo – sottolinea infine la Confcommercio – che lo sviluppo economico del nostro territorio passa indissolubilmente dall’implementazione di un sistema di trasporti integrato efficiente e che in tale ottica il Governatore D’Alfonso, che vanta una grande esperienza in tale campo, debba dare indirizzi certi alle imprese circa il futuro di infrastrutture fondamentali come aeroporto, porti e trasporti su ferro”.