“Il centro diurno polifunzionale che oggi abbiamo inaugurato – ha spiegato il sindaco Albore Mascia – nasce e si sviluppa intorno a una progettualità condivisa tra l’amministrazione comunale e le realtà operanti nel sociale e si prefigge l’obiettivo di fornire una risposta concreta alle gravi forme di emarginazione e di estrema povertà che oggi caratterizzano la stazione ferroviaria, favorendo l’integrazione e l’armonizzazione sociale delle persone senza fissa dimora all’interno di una struttura ricettiva che, oltre a soddisfarne i bisogni primari, assicurerà un’adeguata prima assistenza sanitaria, il sostegno psicologico, perseguendo, quando possibile, anche un reinserimento socio-lavorativo. I dati acquisiti dal Dipartimento Servizi al Cittadino ci dicono che nel solo 2009 il Progetto Rete Attiva sociale che vede coinvolte l’amministrazione comunale e quattro associazioni ha consentito di affrontare oltre mille situazioni di povertà estrema; le due mense gestite dalla Curia hanno garantito la fornitura di quasi 10mila pasti, mentre la Caritas ha assicurato circa 5mila pernottamenti ai senza fissa dimora. Cifre indicative di un disagio sociale diffuso ad ampio raggio, che si alimenta attraverso situazioni e problematiche diverse, come la prostituzione, l’immigrazione clandestina, la tossicodipendenza, fenomeni che sono anche lo specchio di forme di emarginazione che necessitano di interventi e soluzioni da parte delle amministrazioni preposte. Da sempre gli homeless eleggono come proprio luogo di stanzialità la stazione ferroviaria, trasmettendo però alla collettività un forte senso di insicurezza, di sfiducia: con l’avvio, già a ottobre, del Centro Diurno Polifunzionale, che verrà gestito dal Comune con l’associazionismo locale, ci prefiggiamo l’obiettivo di restituire ai cittadini la percezione di sicurezza all’interno di un polo d’attrazione come la Stazione centrale”.