Pescara. La Corte d’Appello ha condannato la Provincia di Pescara a pagare le somme dovute a Edoardo Barusso, il direttore generale nominato nel 2000 dalla precedente amministrazione e subito revocato.
In realtà, la Provincia era stata già condannata in primo grado e ieri la Corte d’Appello ha riformato solo parzialmente il giudizio del Tribunale di Pescara, decurtando alcune mensilità e compensando le spese legali.
A parlarne è stato oggi il presidente Guerino Testa, che ha annunciato il ricorso in Cassazione. “L’importo da versare a Barusso si aggira probabilmente su un milione e 500 mila euro” ha spiegato “e una parte consistente dell’avanzo dovrà essere destinata a questa voce. Dovendo rinunciare a tale somma considerevole dovremo tagliare gli investimenti e prevediamo anche ritardi nei pagamenti ai creditori. Si tratta di un fardello pesantissimo, una doccia fredda che ci costringerà ad effettuare delle scelte importanti e da qui in poi i nostri passaggi saranno condizionati da questa vicenda. I cittadini e gli amministratori dei 46 Comuni della Provincia devono sapere come stanno le cose e pur non volendo esprimere giudizi sulle scelte effettuate in passato non intendiamo prenderci responsabilità né essere giudicati per le decisioni inopportune e la superficialità di chi ci ha preceduto”.
Il presidente non ha espresso giudizi su Barusso. Al contrario, avrebbe dichiarato di non avere dubbi sulla sua competenza. Il contratto di Barusso prevedeva un trattamento economico di 300 milioni di vecchie lire all’anno, più ulteriori compensi e benefit, ma il direttore generale non ha mai lavorato in Provincia.