Montesilvano. Al via ‘Spazi di comunione’, il convegno organizzato dall’arcidiocesi di Pescara-Penne in collaborazione con il Centro Studi Architettura e liturgia, che si terrà all’Hotel Adriatico di Montesilvano, sabato 5 dicembre.
“Il convegno costituisce un momento di confronto nello scenario regionale e nazionale”, hanno spiegato gli organizzatori, “per il qualificato contributo di liturgisti, architetti, artisti e specialisti nel campo.
“Oltre a ripercorrere l’esperienza ecclesiale vissuta alla luce del Concilio Vaticano II, il convegno vuole essere una riflessione sulla costruzione di nuove chiese e sugli adeguamenti liturgici attuati nel post-concilio. L’evento compendierà i 50 anni decorsi dalla promulgazione dei documenti Conciliari a partire dai primi movimenti moderni fino alla contemporaneità”.
Il programma della giornata vedrà i saluti di monsignor Tommaso Valentinetti, Presidente della Ceam e arcivescovo di Pescara-Penne; di monsignor Carlo Alberto de Pinho Moreira Azevedo, delegato del Pontificio Consiglio della Cultura, nonché gli interventi di Antonio De Grandis, liturgista e presidente del Centro Studi; di Andrea Longhi, del Politecnico di Torino; di Valerio Pennasso, direttore dell’ufficio nazionale per i beni culturali ecclesiastici; di Giuseppe Russo, responsabile del servizio nazionale per l’edilizia di culto; di Tino Grisi, dellUuniversità degli studi di Bergamo; di Luigi Bartolomei, dell’Alma Mater studiorum di Bologna; di Claudio Varagnoli, dell’Università degli Studi Chieti-Pescara; di Andrea Dall’Asta, direttore della Galleria San Fedele di Milano; di Ettore Spalletti, artista. Modereranno gli interventi monsignor Fabrizio Capanni, officiale del Pontificio Consiglio della Cultura e Andrea Longhi del Politecnico di Torino.
“L’accadimento e il magistero del Concilio Vaticano II”, ha concluso il comitato scientifico, “furono avviati da una rinnovata coscienza ecclesiale, dai movimenti liturgici, dalle evoluzioni dell’architettura moderna, dalle esigenze di ricostruzione nel dopoguerra, dalla nascita del fenomeno delle periferie urbane. Tali esperienze trasposte in norme applicative, dibattiti, concorsi hanno prodotto, nel corso del tempo, espressioni linguistiche figurative dell’architettura e dell’arte ecclesiale”.