Pescara. In mattinata la Soprintendenza Belle arti e Paesaggio dell’Abruzzo ha inviato al Comune di Pescara la comunicazione di apposizione del vincolo architettonico sull’intero Stadio Adriatico Giovanni Cornacchia, mettendo a serio rischio il progetto di riqualificazione proposto all’Amministrazione comunale dalla Lega Calcio B.
Il progetto da 40 milioni di euro, infatti, prevede la demolizione pressoché totale dell’impianto sportivo, e le Belle Arti intendono salvaguardare le colonne di Piccinato, la struttura portante della tribuna dell’Adriatico.
“Alla luce di quanto comunicatoci, intendiamo proseguire con tutti gli strumenti a nostra disposizione la battaglia per dare a Pescara una struttura sportiva europea – afferma il sindaco Marco Alessandrini, allettato dal risparmio dei costi di gestione per l’ente, stimati un 1 milione di euro annui – Una struttura capace di rappresentare la vocazione sportiva della città e di promuovere l’immagine di Pescara in Italia e oltre, riportandola entro circuiti internazionali che non vogliamo perdere, perché producono ricadute rilevanti anche per l’economia del territorio, come hanno dimostrato i Giochi del Mediterraneo, Ironman e i Beach Games 2015 per citare alcuni recenti esempi.
“Oltre ai risparmi di spesa”, aggiunge Alessandrini, “sono da ricordare gli effetti positivi legati all’investimento degli oltre 40 milioni previsti dal progetto: i 200 posti di lavoro (destinati a divenire 350 in occasione delle partite), la fruibilità della struttura per 365 giorni all’anno, i 1.000 posti auto che ne deriverebbero per la collettività, oltre alla riqualificazione di una ulteriore porzione di città, quella cioè destinata ad ospitare il nuovo stadio per l’atletica, che come abbiamo detto sin dall’inizio costituisce condizione essenziale per la realizzazione del progetto.
“Se Udine pensa ad uno stadio di livello europeo e investe per ottenerlo, perché togliere aPescara l‘occasione di concretizzare questa opportunità e di avere uno stadio fra i più all’avanguardiad’Italia entro il 2018?”, si interroga il sindaco, che ha già girato la domanda al ministro per la Cultura Claudio Franceschini “quando l’ipotesi progettuale ha cominciato a prendere forma, che reitereremo, al fine di portare avanti il progetto per non far perdere alla città altre risorse e altre occasioni di crescere come un centro davvero europeo”.