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Pescara, la Croce Rossa firma un accordo con il carcere

Pescara. Il carcere di Pescara firma un sodalizio con la Croce Rossa Italiana. Si è svolta stamani, presso la sede del Comitato provinciale a Pescara, una Conferenza Stampa per illustrare il Protocollo di intesa tra CRI e Direzione per le attività di volontariato all’interno del carcere. Presenti il Commissario del Comitato provinciale della Croce Rossa Italiana di Pescara, Fabio Nieddu, e il Direttore della Casa Circondariale di Pescara, Franco Pettinelli. Un accordo che arriva per far fronte ad una situazione davvero drammatica, penitenziari italiani intasati. Stando ai dati forniti dal Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria attualmente nelle carceri italiane si troverebbero in stato di restrizione 67.744 persone dinanzi ad una capienza regolamentare pari a 45.000 ed una tollerabile pari a 65.000 unità. E anche il carcere di Pescara, sebbene in proporzione ridotta rispetto ai grandi carceri di sicurezza, si vede costretto ad accogliere in celle per 4 persone ben 6 (7 o 8 nei periodi di maggiore affollamento). È per questo che la Croce Rossa di Pescara ha deciso di abbracciare questa nuova realtà mettendo a disposizione 15 volontari della provincia che la Direzione del carcere ha, già da questa mattina, iniziato a formare per operare all’interno della struttura. I volontari della Croce Rossa di Pescara svolgeranno attività di supporto agli educatori e proporranno progetti per il reinserimento sociale dei detenuti oltre che di crescita culturale, professionale e artistica all’interno del carcere stesso  e saranno operativi dal dal primo luglio.
“I dati – ha affermato Nieddu – dimostrano la difficile condizione di vita nella quale sono costretti i detenuti all’interno dei vari istituti di pena dinanzi all’indifferenza della politica e delle istituzioni. Il carcere di Pescara risente chiaramente delle difficoltà legate alle criticità del sistema penitenziario”. Il problema sarebbe insito all’apice, dove a mancare sarebbe proprio una  riforma di alcune fattispecie di reato (soprattutto quelle legate all’immigrazione e agli stupefacenti), nessuna misura alternativa per  i reati minori, questo l’inghippo. L’assurdo al quale si perviene è che una persona condannata per corruzione a tre anni può formulare richiesta per l’affidamento ai servizi sociali mentre chi viene condannato ad 1 mese di reclusione per furto essendo recidivo si vede costretto a scontare tutta la pena in carcere.
Pettinelli ha sottolineato l’importanza di tale iniziativa che procede verso il rispetto della dignità umana del detenuto e testimonia la particolare attenzione alla persona che la Croce Rossa pescarese dimostra di avere.
Un progetto ambizioso quindi, che mira a riportare sensibilità sociale verso tutte quelle persone che hanno commesso degli errori ma che hanno voglia di recuperare.

Monica Coletti