Pescara. Aumenta, a Pescara, il numero di donne che si rivolgono per la prima volta al centro antiviolenza Ananke e cresce anche la cifra di quelle che hanno avviato un percorso di uscita dalla violenza. Da novembre 2014 a ottobre scorso si registrano 483 vittime di violenza, maltrattamenti o stalking che si sono rivolte ad Ananke; erano state 315 nell’anno precedente. E’ quanto emerge dai dati diffusi da Ananke in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e presentati stamani nel corso di un evento in Provincia.
La maggior parte delle donne che si sono rivolte al Centro antiviolenza è di nazionalità italiana, anche se aumentano le straniere, soprattutto donne dell’Europa non comunitaria, dell’Asia e del Sud America. Si tratta principalmente di persone con età compresa tra i 30 e i 49 anni e che nell’82% dei casi risiede a Pescara o in provincia.
Predomina la violenza domestica, infatti il 43% delle donne è coniugato o convivente ed il 30% esce da una relazione domestica violenta cui spesso assistono i figli. Medio il livello di istruzione e, nel 52% dei casi, le donne che si sono rivolte al centro lavorano. La violenza psicologica e quella fisica sono le forme più frequenti e spesso associate anche a situazioni di violenza economica.
Partendo dai bisogni e dalle richieste espresse dalle donne accolte, il Centro Antiviolenza Ananke ha strutturato un percorso di uscita dalla violenza finalizzato a raggiungere obiettivi stabili con ciascuna donna, secondo tappe concordate, “in quanto ogni azione – affermano al Centro – viene intrapresa solo con il consenso della donna”.