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Grande Pescara, la discussione in Consiglio Regionale: Spoltore contro la fusione

Pesara. Ha preso il via oggi la discussione in Consiglio Regionale sul progetto di legge per l’istituzione della Grande Pescara, il Comune metropolitano formato dalla fusione di Pescara, Spoltore e Montesilvano.

“Non possiamo pensare di ignorare il parere di 111mila persone che hanno votato a favore dell’unificazione”, ha detto il capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri, promotore del progetto istitutivo insieme al consigliere del Movimento 5Stelle Mercante.

“Non si tratta”, ha spiegato all’Emiciclo Sospiri, “di istituire una ‘Grande Pescara’, né una ‘nuova Pescara’, ma  una nuova organizzazione urbana, una nuova realtà metropolitana. A livello Europeo – ha motivato il forzista, “tra i principi che regolano le erogazioni di fondi e muovono l’attenzione dei vertici, spicca il dato demografico: una cosa è se il Comune di Spoltore, di Montesilvano o di Pescara partecipano da soli a un bando, una cosa è se lo fanno insieme, e pensiamo al Masterplan per il sud”.

D’avviso contrario è il sindaco di Spoltore Luciano Di Lorito, che in una nota torna ad evidenziare “le criticità di questa ‘grande realtà territoriale’”, e invita il Consiglio Regionale a “dire no a quello che potrebbe rivelarsi un altro pasticcio amministrativo, dopo quello che è successo con la riforma delle Province”. “La nascita della Nuova Pescara creerebbe ulteriori problemi alle tre amministrazioni coinvolte”, sottolinea il primo cittadino spoltorese, “Con la fusione non si raggiungerebbe comunque il numero di 250 mila abitanti, ideale per poter usufruire delle relative agevolazioni”, aggiuge il consigliere comunale Pd Giordano Fedele, “Si è parlato soltanto di vantaggi dovuti ai risparmi e ai maggiori trasferimenti statali in una maniera del tutto approssimativa, si ipotizza addirittura un risparmio di 50 milioni di euro in 10 anni con un riordino organizzativo dei dipendenti comunali, senza spiegare come, considerando tra l’altro che i loro diritti vanno tutelati. Si parla, inoltre, di maggiori trasferimenti regionali e addirittura di trasferimenti straordinari statali per 87 milioni di euro in 10 anni. Sorprende che nessuno dei promotori di questo progetto abbia comunicato che, a seguito del nuovo decreto ministeriale si siano ridotti di oltre l’80% i trasferimenti di cui beneficerebbe la fusione, cancellando in un colpo solo oltre 72 milioni di euro nel totale silenzio del comitato promotore”.

Di Lorito, inoltre, teme le conseguenze negative per il proprio Comune: “Spoltore ha un bilancio sano”, dice, “e non vive le difficoltà finanziare dei comuni di Pescara e Montesilvano. Si tratta di condizioni, di cui gli elettori non erano al corrente nel periodo del referendum, perché completamente differenti rispetto al quadro di partenza. In molti si sono spostati a Spoltore per avere una vita meno caotica e godere di una tassazione nettamente inferiore rispetto a quella degli altri due comuni, così come un costo più basso dei servizi. Nel 2014 abbiamo anche ridotto la Tari del 20% con una raccolta differenziata quasi al 70%. Spostandoci su altri fronti, inoltre, ci preme sottolineare che a Spoltore esistono ancora ampi spazi non edificati, liberi dal cemento. Probabilmente una fusione farebbe comodo a qualcun altro ma non a noi che, pur cedendo il territorio più vasto dei tre, rischieremmo per ovvi motivi demografici di essere fortemente sottorappresentati in un futuro consiglio comunale, perdendo completamente potere decisionale rispetto al nostro territorio e alle sue specificità”.

Rinviata in Commissione la legge sulla Nuova Pescara

Niente voto dell’aula ma rinvio in commissione per approfondire maggiormente la legge che propone il maxi-Comune: “Si tratta – ha commentato il c onsigliere regionale del M5S, Riccardo Mercante – di un altro tassello verso il raggiungimento di un traguardo di grande importanza per la nostra Regione. Ora si deve solo attendere la prossima iscrizione della legge all’ordine del giorno del Consiglio perché, mi pare evidente, che D’Alfonso in quella sede non potrà, di certo, rinnegare gli impegni presi, quest’oggi, di fronte a tutto l’Abruzzo”.

“Un ulteriore ritardo nell’iter – aggiunge il pentastellato – che, tuttavia, non ne compromette affatto l’esito ma, anzi, ci dà maggiori certezze dato che il Presidente si è espressamente impegnato ad approvare il progetto di legge entro il prossimo mese di gennaio, a fronte di un esame più approfondito dello stesso e di interventi migliorativi del dettato normativo”.