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Pescara, petizione sanità al via da oggi fino a dicembre: arriva l’ok della Asl

Pescara. A partire da oggi e fino al prossimo 1 dicembre anche nella Asl di Pescara e nei vari plessi ospedalieri sono stati allestiti i banchetti informativi con la raccolta firme ‘Sanità senza padrini e senza padroni’, la campagna lanciata a livello nazionale dalla Federazione Sindacati Indipendenti che dallo scorso 4 novembre si è svolta quasi contemporaneamente negli ospedali, Asl, piazze e luoghi istituzionali di molte città d’Italia.

A Pescara l’iniziativa, curata dal coordinamento territoriale Fsi guidato da Stefania Palestini aveva incontrato l’opposizione della Asl, che in un primo momento aveva respinto la richiesta di autorizzazione all’allestimento dei banchetti informativi, con la motivazione, stando a quanto si legge nella nota di diniego, che “l’attività non è pertinente con l’erogazione dei servizi sanitari”.

Poi,a seguito della diffida inoltrata da Fsi in cui veniva rilevato il comportamento antisindacale della Asl cittadina, l’unica in tutta Italia a non aver dato l’ok all’allestimento dei banchetti, l’azienda Asl ha rivisto la propria decisione ed ha concesso l’autorizzazione.

La campagna informativa e la raccolta firme sarà così articolata:

Questa mattina, lunedì 23 novembre, nell’atrio dell’ospedale cittadino l’info point è stato presente dalle ore 10:00 alle ore 15:00;
martedì 24 novembre, presso l’ospedale di Penne, sempre dalle ore 10:00 alle ore 15:00;
giovedì 26 novembre, nell’ingresso dei Poliambulatori di Pescara, dalle ore 10:00 alle ore 15:00;
martedì 1 dicembre, ingresso principale dell’ospedale di Popoli ingresso, dalle ore 10:00 alle ore 15:00.

I punti principali su cui è incentrata la petizione sono sostanzialmente tre: il Patto della Salute 2014-2016, con particolare riferimento al criterio di ripartizione delle risorse economiche tra le Regioni, stabilite in base al numero delle prestazioni erogate; situazione, questa, che ha determinato la soppressione delle unità ospedaliere più piccole e la conseguente riduzione delle prestazioni per regione; la Federazione Sindacati Indipendenti chiede quindi una riorganizzazione dei Piani sanitari regionali, che garantiscano una sanità alla portata di tutti;

l’adeguamento degli stipendi del personale ospedaliero secondo gli standard europei;

la possibilità che venga riconosciuta la figura dell’infermiere di famiglia, così da consentire ad un paziente la possibilità di essere assistito anche a casa e ad un operatore socio sanitario la possibilità di lavorare anche al di fuori dell’ospedale.