Pescara. La filovia Pescara-Montesilvano e le problematiche connesse all’individuazione di un nuovo vettore dopo il fallimento dell’olandese Apts, una delle aziende dell’ATI vincitrice della gara d’appalto, sono state al centro di un tavolo di lavoro che il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, ha presieduto, questa mattina, a Pescara, in Regione.
Un confronto aperto che ha visto, tra gli altri, la presenza del sindaco del capoluogo adriatico, Marco Alessandrini, del vice sindaco Enzo Del Vecchio, del consigliere regionale delegato ai trasporti, Camillo D’Alessandro, del presidente del CdA di TUA, Luciano D’Amico, dei tecnici delle Regione e dei rappresentanti di associazioni di cittadini tra cui “Carrozzine determinate”.
D’Alfonso ha voluto fare un’operazione verità sulla vicenda che vede il primo lotto dell’opera ancora bloccato dopo il fallimento della società che avrebbe dovuto fornire i mezzi di trasporto lungo l’attuale tracciato della strada parco.
“Sono convinto – dichiara il consigliere D’Alessandro – che esista una soluzione che salvaguardi sia la copertura finanziaria che le rigidità contrattuali senza tralasciare l’esigenza dell’utenza di Pescara e Montesilvano e dell’intero comprensorio di avere un vettore che soddisfi la domanda di spostamento. Domanda che esiste e pone la necessità di un parcheggio di scambio a Montesilvano evitando che ogni giorno, solo per esigenze scolastiche, entrino a Pescara circa 80 autobus di studenti, ovvero circa 4000 perone, che impiegano mediamente cinquanta minuti per pochi chilometri, con evidenti ripercussioni negative in terminmi di inquinamento, traffico e qualità della vita”.
“L’indirizzo prevalente emerso oggi – riferisce D’Alessandro – è quello di individuare un nuovo vettore alternativo a quello previsto originariamente dalla gara, ovvero un vettore diverso da quello elettrificato. A breve, si terranno ulteriori incontri di approfondimento tecnico anche con riferimento alla sospensione della gara per la progettazione del secondo e terzo lotto, dovendo essere prima chiaro e definito il vettore alternativo. Ogni soluzione dovrà essere rispettosa del principio di normale civiltà, circa l’accesso alla infrastruttura ed l’abbattimento delle barriere architettoniche”.