Fish Tag: controlli a tappeto sui pescherecci abruzzesi e molisani, 13 multe

Pescara. Oltre 100 pescherecci ispezionati, tra Abruzzo e Molise, dalla Capitaneria di Porto di Pescara: multe per quasi 20mila euro per pesca non consentita e non tracciata nel corso dell’operazione a tappeto Fish Tag.

Il Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Pescara ha coordinato un’operazione complessa di polizia marittima sulla filiera della pesca in Abruzzo e Molise, con l’’obbiettivo principale del controllo sul rispetto delle normative riguardanti la suddivisione in partite del prodotto ittico allo sbarco e la corretta etichettatura dello stesso, fasi fondamentali per garantire la costante e corretta tracciabilità della filiera.

I controlli hanno messo in luce il generale buon adeguamento da parte dei pescatori alle norme in vigore: è stato verificato il rispetto della regolarità degli attrezzi da pesca utilizzati e la taglia minima del prodotto ittico, nonché gli obblighi relativi alla registrazione delle catture. Particolare attenzione è stata posta anche nei confronti delle unità da pesca dedite alla cattura dei piccoli pelagici in Adriatico, che è disciplinata da apposita normativa, e sul rispetto del divieto di cattura di pesce spada in questo periodo.

I controlli sono stati svolti in fasce orarie differenti nell’arco delle 24 ore al fine di poter condurre le ispezioni su tutte le tipologie di motopescherecci: lo strascico di notte, le circuizioni alle prime luci del giorno, le “vongolare” in mattinata inoltrata, le “volanti” nel tardo pomeriggio.

Nel corso dell’attività ispettiva sono state effettuate 117 ispezioni e comminate 13 sanzioni amministrative per un importo complessivo di  17mila euro. Sono stati inoltre sequestrati 45 chili di prodotto ittico e 27 attrezzi non conformi alle normative vigenti, posizionati in zone vietate, tra cui principalmente reti da posta e nasse.

Le principali violazioni sono state: una per la pesca in zona non consentita; una per la mancata registrazione sul portale del Ministero di un operatore che acquistava prodotti ittici messi in prima vendita; due per la mancata comunicazione, da parte di pescherecci, dei dati relativi alle catture e sbarco dei prodotti ittici; un sequestro di prodotto ittico vario non tracciato, e relativa sanzione amministrativa, presso un ristorante “orientale”.

Inoltre sono stati rinvenuti, presso un grossista, 33 chili di triglie “sottomisura” per le quali è stata inoltrata Notizia di Reato all’Autorità Giudiziaria con relativo sequestro del pesce (successivamente giudicato dal veterinario idoneo al consumo umano e devoluto ad enti benefici).

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