Pescara. “Una chiazza marrone, proveniente dalla foce del fiume e che si estende verso nord, raggiungendo il tratto di litorale antistante piazza Primo Maggio. E’ quella avvistata da ieri da diversi cittadini e che, in seguito a segnalazione, abbiamo già verificato. Ora resta da capire quali sono l’origine e la natura di quella chiazza enorme”. Lo dice Armando Foschi, dell’associazione ‘Pescara Mi Piace’.
“Non sappiamo se dipenda dallo spegnimento delle pompe di sollevamento a ridosso del cantiere del Ponte Nuovo, in via di realizzazione a ridosso della golena nord, o se, peggio – osserva Foschi – da una nuova eventuale rottura alla rete fognaria di via Raiale che magari, di nuovo, la giunta Alessandrini avrà accidentalmente dimenticato di comunicare alla città”.
“L’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede ora l’intervento immediato dell’Arta e della Capitaneria di Porto affinchè si provveda a prelevare con urgenza nuovi campioni d’acqua, per capire cosa sta accadendo nel mare, e soprattutto – conclude – che ci si attivi per capire la portata e la provenienza di quel fenomeno”.
Chiazza marrone in mare, Del Vecchio: ‘detriti trasportati dal maltempo”
Nella mattinata odierna è stata segnalata a mezzo stampa una macchia al largo della costa pescarese. Affidata ai rilievi visivi della Capitaneria, che ne ha prelevato alcuni campioni pr le analisi, è stato subito confermato che non si tratta di materiale tossico o inquinante, bensì solo di detriti trasportati al largo dalle acque del fiume a causa del maltempo. Nessun allarme dalla rete fognante che non registra né rotture, nè fuoriuscite di sorta.
“Nessun allarme per la macchia causata dai detriti trasportati dall’acqua di fiume – chiarisce il vice sindaco e assessore al Demanio Enzo Del Vecchio – Questo in base ai primi rilievi della Capitaneria di Porto, che ha prelevato dei campioni da fare analizzare. Fiume e mare sotto costante controllo, grazie alla sinergia con organi competenti a rispondere alle segnalazioni, com’è accaduto anche in questo caso.
Quella odierna arrivava attraverso l’allarme circa la natura di una “misteriosa” macchia che dal porto si muoveva verso la Nave di Cascella, lanciato a mezzo stampa da qualcuno forse più innamorato dello scandalo che dello spirito di servizio verso la comunità. Lo abbiamo verificato come sempre facciamo, ricorrendo ad una sinergia attiva costantemente con la Capitaneria di Porto, sentinella di qualità sullo stato di salute del fiume e del mare, perché soggetto che ha esperienza e strumenti necessari a fare tutte le verifiche del caso.
La Direzione Marittima ha infatti attivato la motovedetta che, una volta sul posto, ha rilevato che si trattava di acqua di fiume con una colorazione più evidente rispetto a quella marina, com’è accaduto altre volte a seguito del maltempo. Nessun allarme, dunque, al momento, solo la conseguenza delle piogge e del maltempo dei giorni scorsi.
Altrimenti non può essere, visto che non si registra alcun problema sulla condotta di via Raiale e sulla rete fognante: quindi né rotture, né sversamenti di sorta.
Al fine di avere sempre alta l’attenzione allo stato di salute delle acque fluviali e marine pescaresi, l’Amministrazione comunale ha voluto attivare nelle settimane scorse un’apposita convenzione con la Capitaneria di Porto e l’Arta che, mi preme sottolinearlo, non ha alcun precedente nella storia della tutela del fiume e del mare cittadino, questo proprio al fine di monitorare sempre e non solo d’estate le acque di entrambi e capire come agire quando lo stato di salute delle stesse non è assicurato e comporta effetti negativi per la nostra città.
Nessuna scelleratezza, dunque, anzi!
E proprio nei primi giorni della settimana prossima saremo nelle condizioni di far conoscere l’esito del primo campionamento eseguito dalla Capitanera di Porto e in corso di analisi da parte dell’Arta, che fisserà un primo punto della citata intesa e sulla delicata vicenda del monitoraggio delle acque.
Dopo anni di sola inerzia e nessun atto, rivendichiamo con forza il primato di azioni tangibili e concrete sia in termini di analisi che di interventi diretti su fiume e mare, per arrivare alle cause della cattiva qualità delle acque che si registra a intervalli variabili sul litorale cittadino.
L’auspicio è che in futuro per fenomeni che i tecnici “veri” definiscono “naturali”, più che ricorrere all’allarme e alla denuncia scandalistica, si compiano gesti più utili alla comunità, ovvero la di segnalazione e la sollecitazione agli organi competenti perché si attivino le misure necessarie per scoprire e, nel caso, risolverne le cause”.