Montesilvano. Dopo il caos per l’attivazione del servizio digitale, i genitori dei bimbi che frequentano le scuole di Montesilvano tornano a lamentarsi della refezione: “Mele marce e patate crude ai nostri figli”.
Cibi biologici e prodotti a chilometro zero erano stati al centro dei proclami dell’assessore all’Istruzione Maria Rosaria Parlione alla vigilia dell’avvio del servizio di refezione scolastica per le scuole comunali, giustificando così anche gli aumenti delle tariffe, adeguate ai redditi delle famiglie. Dopo “l’odissea digitale” per l’avvio della nuova gestione dei pagamenti, però, nei piatti dei piccoli scolari finiscono frutta e verdura non esattamente di prima qualità.
Più di una mamma e un papà, infatti, aprendo gli zainetti dei loro figli al ritorno da scuola, durante la prima settimana di attività della mensa, hanno ritrovato mele bacate o addirittura marcie. La denuncia collettiva è passata attraverso il gruppo Facebook ‘Battaglia delle mamme di Montesilvano contro i buoni pasto’, dove sono state postate le fotografie dei frutti ammaccati e anneriti in più punti. “Oggi mia figlia di 4 anni ha riportato a casa la mela che le hanno dato a scuola, beh… Senza parole era marcia”, esclama una donna, con tante altre a darle conferma per quanto riscontrato nelle scuole delle infanzia De Zelis e di via Reno. Altri genitori si lamentano del fatto che agli alunni diano dei mapo (nemmeno abbastanza maturi), agrumi dal sapore “troppo forte per dei bambini”, mentre un’altra mamma riferisce che “l’altro giorno nessuno ha mangiato le patate perché erano crude e i panini sembrano di gomma, secondo me sono decongelati”.
Fuori dal coro, qualcuno ammette che la mela riportata a casa dalla figlia era integra, ma la questione rappresenta comunque un problema per il papà di una bambina che frequenta la scuola dell’infanzia di via Verrotti: “Danno delle mele intere, con tutta la buccia, a bambini di 3 anni: ovviamente le maestre non possono sbucciarle a tutti, così i nostri figli non possono far altro che riportarle a casa. Ma se sono marce di certo non possiamo fargliele mangiare noi”.
Corale la protesta, tra chi suggerisce di portare la frutta marcia sulla scrivania del sindaco Maragno, e chi più “dolcemente” propone di fare una torta con quelle mele da offrire all’assessore Parlione.