Pescara. Sara’ il gup Nicola Colantonio ad occuparsi, a partire dalla prossima udienza prevista a gennaio 2016, della vicenda a carico di P.P., 21 anni, una giovane di Civitaquana accusata di omicidio aggravato e occultamento di cadavere in concorso e di calunnia.
Il gup Gianluca Sarandrea e’ infatti incompatibile in quanto si e’ occupato del caso in qualita’ di giudice per le indagini preliminari e, quindi, il procedimento e’ stato assegnato ad un altro giudice del Tribunale di Pescara.
I fatti risalgono al periodo compreso tra la fine di gennaio e la meta’ di febbraio 2014. Secondo l’accusa, la ragazza, giunta al settimo-ottavo mese di gravidanza, anche agendo in concorso con altre persone non ancora identificate, avrebbe provocato la morte del figlio neonato immediatamente dopo il parto o, comunque, del feto durante il parto e successivamente ne avrebbe occultato il cadavere. L’imputata, che per questa vicenda e’ stata anche arrestata, deve inoltre rispondere di calunnia in quanto, pur sapendolo innocente, avrebbe incolpato un amico dell’omicidio e dell’occultamento.
Nello specifico, la 21enne in una denuncia del maggio 2014 nei confronti del marito, un 28enne di origine marocchina dal quale e’ separata, avrebbe dichiarato falsamente che, giunta al settimo-ottavo mese di gravidanza, a seguito di una emorragia o, comunque, di una vistosa perdita ematica asseritamente conseguente ad un’aggressione da parte del marito, avrebbe chiesto aiuto ad un amico il quale l’avrebbe portata immediatamente a casa sua e, dopo averle praticato una puntura per l’anestesia, l’avrebbe aiutata a partorire un bambino che sarebbe nato gia’ morto. La giovane, inoltre, non solo avrebbe accusato l’uomo di aver occultato il cadavere del neonato, ma avrebbe anche riferito, sempre falsamente, di avere successivamente incontrato casualmente l’amico il quale l’avrebbe minacciata di non riferire nulla e di non fare il suo nome. Le indagini sono state condotte dai carabinieri della compagnia di Penne e della stazione di Civitaquana.