Pescara. Il 51,4% dei pescaresi ha paura del disagio economico e solo meno di un quarto della popolazione teme la criminalità. Significativo anche il dato sull’inquinamento ambientale, temuto dal 15% circa dei cittadini. I dati sono contenuti nell’indagine “Le paure dei pescaresi”, curata dal Dipartimento di Scienze giuridiche e sociali dell’Università ‘d’Annunzio’ e dal docente Antonello Canzano.
I risultati dell’indagine – condotta su un campione di 700 persone – sono stati illustrati stamani all’Aurum, nel corso del convegno “Oltre la paura – Statistiche, riflessioni e testimonianze su un sentimento dominante del nostro tempo”. Presenti, tra gli altri, oltre a Canzano, Adolfo Ceretti, ordinario di Criminologia dell’Università Bicocca di Milano, il questore di Milano, Luigi Savina, il giornalista Francesco La Licata, e il sindaco del capoluogo adriatico, Marco Alessandrini.
Oltre al dato sul disagio economico, dallo studio emerge che il 23,4% ha paura della criminalità, il 14,5% dell’inquinamento ambientale, l’8,5% dell’immigrazione, l’1,8% del terrorismo internazionale e lo 0,4% delle catastrofi naturali.
Canzano ha spiegato che “più della metà dei pescaresi teme i rischi legati all’insicurezza e alla situazione economica: paura di perdere il posto di lavoro, paura di non avere un reddito adeguato per poter perseguire i propri fini ed obiettivi e, infine, paura rispetto al costo della vita, non tanto legata ai prezzi, ma piuttosto alla tassazione e al costo dei servizi e delle utenze”.
Per quanto riguarda la criminalità, secondo il docente, “si vive una sorta di isola felice, anche perché non è per nulla percepita la paura nei confronti della criminalità organizzata. E’ una paura piuttosto diffusa rispetto alla microcriminalità – afferma – prevalentemente rispetto a furti in casa, scippi, furti d’auto, rapine ed aggressioni. Da non sottovalutare la paura relativa all’inquinamento ambientale, che è al terzo posto”.