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Mare “sporco”: scia di schiuma da Pescara a Montesilvano FOTO

Pescara. Chiazze bianche schiumose ed inodori in mare, per diversi chilometri, nel tratto di costa compreso tra lo stabilimento balneare ‘Plinius’, nel centro di Pescara, fino a tutta Montesilvano, entro i 500 metri dalla riva: è quanto segnalato stamani da bagnanti e balneatori alla Capitaneria di Porto.

Gli uomini della Guardia costiera hanno effettuato dei prelievi e i campioni sono stati consegnati all’Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta); i risultati dovrebbero arrivare nel giro di 48 ore.

Secondo le prime informazioni potrebbe trattarsi di mucillagine o di sostanze chimiche come detergenti, mentre sembra escluso che si tratti di liquami fognari. In ogni caso, un nuovo duro colpo per la travagliata stagione balneare pescarese: solo pochi giorni fa, infatti, il ritiro degli ultimi divieti di balneazione. Neanche le temperature eccezionalmente alte previste per le prossime ore, dunque, potranno regalare una coda d’estate con un tuffo senza preoccupazioni.

“Si presume derivi da accumuli di mucillagini”, riferisce il vice sindaco Enzo Del Vecchio, dopo aver fatto intervenire un mezzo anche per un rilievo fotografico sulle aree interessate. “Ad un primo confronto avuto con i tecnici di Capitaneria e Arta sulla natura del materiale”, afferma, “si presume che questo possa derivare dal moto ondoso e dalla calura di questo scorcio di fine estate. Allo stato attuale non si rilevano allarmi particolari, in ogni caso resta alta l’attenzione per avere sempre un quadro completo sulle condizioni del nostro mare, sia pure a stagione balneare ormai conclusa. Un elemento in più che ci consentirà di approfondire e valutare nel corso dei mesi che abbiamo di fronte prima della stagione estiva per meglio considerare tutti gli interventi necessari e per rassicurare bagnanti e cittadini”.

“Quest’anno per il mare di Pescara veramente non c’è stato un giorno di pace e il nuovo episodio di inquinamento registrato sulla riviera nord di Pescara ci rende l’idea di come sia ancora urgente tenere i riflettori accesi sull’emergenza balneazione”, commenta l’avvocato Berardino Fiorilli, promotore dell’Associazione Pescara – Mi piace, che ha anche presentato un esposto in Procura sulla vicenda. “Soprattutto ricorda che la città sta ancora aspettando la convocazione della seduta straordinaria del Consiglio comunale per chiedere al sindaco Alessandrini spiegazioni valide circa l’episodio del 28 luglio scorso”, prosegue Fiorilli, “quando, a fronte di uno sversamento in mare di 30milioni di litri di feci e liquami, con un inquinamento certificato dall’Arta, ha consapevolmente scelto di tenere nascosta alla città l’ordinanza di divieto di balneazione.