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Pescara, Forconi si autodenuncia contro il mercatino africano: “Apro un banco abusivo”. Sgombero o tolleranza?

Pescara. Dopo le manifestazioni organizzate, la protesta contro l’abusivismo del mercatino senegalese dell’area di risulta passa al “controabusivismo”. Forconi, coordinatore di Forza Nuova, si autodenuncia e apre il suo stand abusivo e invita la cittadinanza: “Se è permesso a loro, chiunque può vendere illegalmente”.

Ha già inviato un fax alla questura, avvertendo che mercoledì dalle ore 9.00 in poi, allestirà un banchetto “senza alcun requisito previsto dalla legge, nell’area esattamente attigua a quella attualmente occupata da un mercato abusivo nei pressi della stazione centrale, per esposizione e vendita di libri e articoli vari”. Lo fa non come coordinatore regionale del gruppo di estrema destra, bensì “In qualità di semplice cittadino della Repubblica Italiana”. Il leader di Forza Nuova, infatti, è proprietario di una libreria proprio all’interno dei locali della stazione: “Se viene consentito e tollerato un centro commerciale illegale a cielo aperto, pur a seguito di un’ordinanza di sgombero già firmata, è lecito che chiunque possa aprirsi un proprio spazio di vendita merce con qualsiasi mezzo lo ritenga opportuno”, afferma provocatoriamente Forconi, che “invita tutti i cittadini, senza distinzione di credo religioso, etnia o appartenenza politica, a sostenere il mio banchetto”.

Un’autodenuncia, una provocazione che potrebbe produrre risvolti anche concreti: se, infatti, le autorità dovessero intervenire per smantellare il banchetto di Forconi, non potrebbero ignorare le centinaia di bancarelle dei senegalesi, già sottoposti a sgombero per ordinanza firmata dal sindaco, tuttora in vigore, rimandato in extremis in attesa di individuare un’altra area. Se, invece, venisse “tollerato” anche l’abuso di Forconi, darebbe adito a ulteriori polemiche: come a dire che, al di là delle questioni razziali, l’abusivismo commerciale a Pescara è accettato dalle istituzioni, e non c’è (auto) denuncia che tenga.