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Pescara, Giochi inquinati ma Del Vecchio dribbla la “figuraccia mondiale”. Aca: depuratore ok

Pescara. Definita una “figuraccia a livello mondiale”, nessuno vuole beccarsi gli schizzi della questione del mare di Pescara ancora inquinato, con i Giochi del Mediterraneo costretti a trasferirsi e la nomea degli “atleti di mezza Europa fatti nuotare tra le feci”.

Così anche l’Azienda comprensoriale acquedottistica si affretta a scaricare ogni responsabilità e, per quanto di propria competenza, precisa che stavolta, a differenza della rottura della condotta di via Raiale del 28 luglio, la gestione degli impianti di sollevamento della rete fognaria della citta di Pescara non ha registrato alcuna anomalia ed ha correttamente funzionato nel periodo di riferimento.

Le analisi pubblicate ieri dall’Arta riguardano i prelevamenti effettuati il 2 settembre e hanno dato risultati non conformi in via Balilla, via Mazzini e a Fosso Pretaro. Se il depuratore al confine con Francavilla rimane sotto accusa, con il permesso di operare scaduto da dicembre 2014, l’Aca si difende e non vuole essere coinvolta nella scottante querelle che ha vietato stavolta il bagno in tutta la Riviera nord, fino al confine con Montesilvano. “L’impianto di depurazione cittadino non é gestito da Aca”, si legge in una nota dell’azienda, “ma da un operatore privato. Tale impianto ha registrato sempre e con costanza parametri allo scarico di gran lunga inferiori ai valori limite di legge e, quindi conformi. Il risultato delle analisi non é, quindi, riconducibile ad alcuna delle attività dell’Azienda Acquedottistica.
“Come già evidenziato dal Comune di Pescara”, conclude l’Aca, “la prossima erogazione dei Fondi del decreto Sblocca Italia consentirà la realizzazione dei lavori di potenziamento del depuratore di Pescara per un importo di circa 8,5 milioni di euro”.

Dal Comune, invece, dopo aver già puntato il ditto su alcuni scarichi abusivi individuati lungo il fiume, il vice sindaco Enzo Del Vecchio dribbla la polemica sulla “figuraccia mondiale”, anzi rivendica quanto ben fatto per rimediare: “La situazione che ha riguardato la balneabilità di parte del litorale cittadino e che ci ha costretto a spostare la sede delle gare di Aquathlon”, afferma oggi, “ha messo ulteriormente in luce il valore dei Giochi e la professionalità di tutto l’ingranaggio che li sta rendendo possibili. Un’emergenza che ci ha toccato tutti e che come Amministrazione ci vede e ci vedrà ancora più impegnati per il futuro affinché il fiume e il mare tornino a non essere un elemento di cui dover diffidare, emergenza che non ha scalfito il successo dei Giochi del Mediterraneo sulla Spiaggia che in questi giorni hanno portato a Pescara gente nelle tribune, colori e un movimento che la città merita”.

LA PROVOCAZIONE ARTISTICA

Passa attraverso un’opera digitale, virale sul web, lo sfogo dell’artista Graziano Fabrizi che con la sua “PescaRat 2015”, denuncia la strumentalizzazione dei GIochi, “una risorsa dell’intera Regione strumentalizzato per soffocare l’inciviltà dei pochi barbari a discapito di una Regione intera”. “Lo sport è vita come lo sono il nostro mare e la nostra Terra”, sostiene l’autore di una rivisitazione dei beach games, con il chiaro riferimento ai liquami fecali sversami in mare, “I Giochi devono essere l’esaltazione nobile di questi valori e non solo un’occasione di guadagno”.