Pescara, dubbi sulla balneazione in via Balilla. Alessandrini scrive all’Asl

Pescara. Il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua interviene nuovamente sulla situazione della balneazione a Pescara: “uno dei punti centrali della vicenda, che dovrà essere attentamente valutato dagli inquirenti, è la riapertura alla balneazione del tratto di via Balilla accordata dalla Regione Abruzzo il 15 luglio 2015 con la Determina che alleghiamo. Precedentemente questo tratto era chiuso in quanto classificato dalla Regione stessa sulla base di tutte le analisi dal 2011 al 2014 nella categoria di qualità ‘scarsa’, la peggiore”.

Secondo il Forum “per far comprendere la gravità della situazione riprendiamo una parte del recente comunicato dell’Agenzia Europea per l’Ambiente sulla qualità delle acque di balneazione in Europa “In tutta Europa solo poco meno del 2% delle zone di balneazione non ha rispettato gli standard minimi previsti dalla direttiva sulle acque di balneazione in materia di qualità dell’acqua ed è stato classificato di qualità “scarsa”. Quindi stiamo parlando di situazioni di estrema gravità che devono essere trattate adeguatamente e con la massima attenzione per assicurare la tutela della salute dei cittadini, Intanto viene da chiedersi se fino al 15 luglio i cittadini erano stati informati adeguatamente dal comune del divieto secondo quanto prevede la Direttiva Comunitaria. Oggi, però, alla luce di quanto avvenuto a fine luglio, la domanda principale, alla luce di quanto avvenuto a fine luglio, è: questo tratto poteva essere riaperto alla balneazione? A nostro avviso no, perché la Direttiva comunitaria che regola la materia, la 7 del 2006, dice che per le acque classificate di qualità “scarsa” devono essere intraprese misure cogenti, compreso il divieto di balneazione e la rimozione delle cause dell’inquinamento. Intanto la Regione Abruzzo con la Delibera di Giunta Regionale di marzo per la classificazione dei tratti costieri aveva introdotto, a nostro avviso in maniera inappropriata, la possibilità per i comuni di riaprire 15 tratti classificati in qualità “scarsa” previa richiesta. Questo perché la situazione di inquinamento di questi siti non sarebbe “conclamata” (stiamo parlando dei tratti a nord e a sud del Vibrata, di via Balilla ecc. Il Comune di Pescara, grazie a questo escamotage regionale, chiede la riapertura di via Balilla il 14 luglio. A quel punto la regione Abruzzo, oltre alle analisi degli anni precedenti, che erano talmente negative da aver portato alla classificazione di ‘scarsa’, al 15 luglio aveva anche le ulteriori analisi del 2015 per un’attenta valutazione della richiesta arrivata dal Comune (anch’essa allegata alla fine della Determina regionale). Come stava il mare nel tratto di via Balilla prima di riaprirlo alla balneazione? Su 16 analisi condotte dall’ARTA prima del 15 luglio, 11 (pari al 69%!) erano state negative oltre i limiti di legge e solo 5 positive. La regione ha considerato esclusivamente le ultime due in ordine di tempo, che erano positive!”

Per il Forum “è la storia di quel tratto di mare che doveva sconsigliare di riaprirlo alla balneazione perché era del tutto evidente che le cosiddette ‘misure’ intraprese erano completamente inefficaci a risolvere un problema annoso. I fatti, alla fine, ci hanno dato, purtroppo, ragione visto che il Forum dell’Acqua aveva denunciato l’inaccettabile decisione della Regione Abruzzo fin dalla conferenza stampa del 7 aprile 2015. In realtà bastava usare la logica, qualche conoscenza in materia e, soprattutto, il buon senso”.

Determina regionale di riapertura di Via Balilla: DC23_84_Stagione_2015_Comune_Pescara

In linea con le azioni a tutela della salute dei cittadini e nell’ottica di voler contribuire a dare massima trasparenza alla questione inerente la balneabilità del mare cittadino, l’Amministrazione ha provveduto con la lettera di cui si allega copia, a richiedere al manager della Asl di Pescara Claudio D’Amario l’istituzione di un osservatorio epidemiologico e l’effettuazione di uno studio comparativo tra i dati sanitari relativi alla stagione balneare 2015 e quelli degli anni precedenti.

prot. 102231-2

Fosso Pretaro, resta il divieto di balneazione

In merito alla balneabilità del tratto di costa antistante Fosso Pretaro, nonostante sul punto di campionamento 100 metri a nord del fosso nel territorio di Pescara i valori siano rientrati nei limiti di legge, l’Arta ribadisce la necessità di mantenere il divieto di balneazione così come emesso con l’ordinanza di ieri, poiché nel punto centrale le analisi hanno dato ancora esito di acque non conformi (comunicazione allegata alla presente).
L’Arta comunica inoltre di aver effettuato in data odierna un ulteriore campionamento i cui risultati saranno resi noti il giorno 17 agosto prossimo venturo.

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Terra Nostra, vicenda “oscura” anche su sabbia a Pescara

“C’e’ ancora un’altra vicenda oscura che riguarda lo scandalo delle fogne in mare e la grave omissione da parte del sindaco di Pescara Alessandrini. La vicenda ‘oscura’ riguarda le tonnellate di sabbia che sono state prelevate a ridosso dei trabocchi del lato nord del molo. Area interdetta alla balneazione proprio per la sua criticita’ e posizionamento alla foce del fiume”. Lo scrive, in una nota, l’associazione civica Terra Nostra. “Il vice sindaco Del Vecchio ha gioito per aver riportato l’acqua sotto i trabocchi ma noi chiediamo una risposta pubblica ed ufficiale a queste nostre domande: dove sono state trasportate le sabbie? In quale tratto di litorale e’ stato fatto il ripascimento? Sono stati fatti campionamenti di analisi prima di procedere all’utilizzo delle sabbie rimosse?. Se le analisi sono state effettuate vorremmo conoscere pubblicamente i risultati. Domande leggittime, dopo quello che sta succedendo – osseva infine Terra Nostra – che meritano una risposta chiara perche’ i casi di irritazione cutanea non si sono verificati soltanto nella parte nord del litorale ma anche a sud”

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