Pescara. Con votazione all’unanimità, il consiglio comunale di Pescara ha approvato ordine del giorno proposto dal gruppo Sel che invita il sindaco a “considerare la revoca della delibera in cui il Comune si costituiva parte civile insieme a a Pescaraporto e ad inviare una lettera a tutti i deputati e senatori abruzzesi per chiedere l’abrogazione del comma 271 della legge di stabilità 2015 che estende i vantaggi edificatori del decreto sviluppo a prescindere da piani regolatori e piani particolareggiati”.
Lo riferisce, in una nota, la capogruppo Sel in Consiglio, Daniela Santroni, definendolo “un primo passo contro lo scempio del’area dell’ex-Cofa”.
Solo negli ultimi giorni, infatti, è saltato fuori un emendamento di poche righe, approvato dal Senato il 23 dicembre dell’anno scorso, che riporta in ballo il progetto della società Pescaraporto per realizzaree di un complesso edilizio nell’area a fianco dell’ex Cofa, il mercato ortofrutticolo recentemente demolito sulla riviera sud: tre edifici da sette piani che ospiterebbero uffici, e non più una struttura alberghiera come previsto dal progetto antecedente lo stop subito dai vincoli imposti dal Comune, ora superati dalla legge del Governo.
E’ stato l’ex consigliere regionale di Rifondazione comunista Maurizio Acerbo, già fautore in passato una battaglia contro il progetto, l’unico ad accorgersi nei giorni scorsi dell’ementamento, ma il tutto rimane legato al contenzioso in atto che vede la Pescaraporto ricorrere contro la sentenza del Tar che negava ogni autorizzazione: su questo, il Comune si era costituito in giudizio accanto alla società.