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Pescara, bonifica del fiume: strade chiuse per ripulire le acque dall’inquinamento

Pescara. Entrerà in vigore da lunedì 3 agosto fino al 31 ottobre l’istituzione del senso unico di marcia, la chiusura al traffico e il divieto di sosta che interessa, rispettivamente, le strade in cui riprenderanno i lavori da parte dell’Acquedotto per il disinquinamento del fiume Pescara; la bonifica sarà svolta dall’impresa Cobè Srl, mentre la messa in sicurezza delle stesse strade dal rischio di eventuali allagamenti è eseguita dalle ditte Ati Alimenta Inox Srl e Trivel Pali Srl.

Sarà istituito il senso unico di marcia (dai monti verso il mare) per restringimento carreggiata sul tratto di via Paolucci compreso fra l’incrocio con il lungofiume dei Poeti e l’intersezione di via Verdi;
sarà invece chiuso al traffico il tratto di Lungofiume dei Poeti compreso fra l’incrocio con via Paolucci e il Ponte risorgimento;
il divieto di sosta è invece attivo in tutte le aree interessate dallo svolgimento dei lavori.

“La finalità dei lavori è quella di riconnettere tutti gli scarichi e le condotte delle acque piovane lungo la golena nord verso il depuratore” ha affermato l’assessore alla Mobilità, Enzo Del Vecchio.

Le acque del pescarese, sotto osservazione da anni per l’elevato tasso d’inquinamento, contengono una forte carica batteriologica (nel fiume Saline, ad esempio, i tecnici dell’Arta hanno rinvenuto la presenza del virus della salmonella), certificata sia dall’Arta, che dalle indagini di Pasquale Antonucci, tecnico di laboratorio della Montedison, il polo industriale attivo in tutta Italia e che qui in Abruzzo opera a Bussi sul Tirino, a circa 50 Km da Pescara.

E’ nota la faccenda del presunto inquinamento delle acque di Bussi, che ha interessato diversi vertici della dirigenza di Montedison: 19 persone finirono sotto processo per disastro ambientale e contaminazione delle acque e la Corte d’Assise di Chieti lo scorso dicembre emise la sentenza di assoluzione per tutti gli imputati.

Colonie batteriche a parte, identificate come l’unico grosso problema dell’inquinamento delle acque pescaresi, ci sono anche dei dati provenienti dalla stessa Montedison, i cui esperti hanno condotto analisi sulle acque del fiume Pescara per accertare la presenza o meno di elementi chimici di scarto: stando agli esiti prodotti da Montedison nel 2014, pare non ci sia traccia di inquinamento da mercurio, arsenico e piombo nelle acque di Pescara e Popoli. Ci sono però delle precedenti analisi svolte da Arta nel 2011 sulla presenza di tali elementi, integrate dall’indagine svolta nel 2012, sempre da Arta, per rilevare i livelli di tossicità delel acque pescaresi; ed ecco gli esiti: su un totale di 17 campioni analizzati, 16 di questi mostrano una quantità di mercurio superiore al cosiddetto ‘Livello chimico di base’; su 10 campioni risulta essere superato anche il ‘Livello chimico limite’ mentre per 4 campioni la concentrazione di mercurio è al limite dei parametri.

I lavori di bonifica, che in sostanza consistono nel drenaggio delle acque verso il depuratore, hanno previsto un investimento totale di circa 900 mila euro, provenienti dai fondi del commissario straordinario per la difesa del fiume.