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Vicoli, il Comune più piccolo d’Abruzzo intitola un giardino pubblico al capitano Pilecki

Vicoli. Nel più piccolo Comune della Provincia di Pescara è stato inaugurato il giardino pubblico in onore del capitano Pilecki, la cui storia non viene mai raccontata quando si parla del nazismo e di Auschwitz.

Perché lui, ad Auschwitz, si fece rinchiudere volontariamente. I cosiddetti ‘campi lavoro’: così venivano definiti i campi di sterminio all’epoca della loro istituzione, anche in Italia; difficile stabilire oggi, a distanza di settant’anni e analizzando quegli eventi in retrospettiva, se le tutte le persone che erano ‘fuori’ sapevano o avevano perlomeno un’idea di ciò che accadeva lì dentro.

Il capitano Witold Pilecki, a cui un borgo di 389 abitanti ha reso omaggio, un’idea ben precisa ce l’aveva: perciò si è fatto rinchiudere nel lager; per testimoniare al mondo quello che il mondo, più o meno consapevolmente, aveva scelto di non vedere, con tutto il carico di responsabilità etica che questa decisione comporta. Una sobria cerimonia quella che si è svolta giovedì 30 luglio a Vicoli, per l’inaugurazione del parco pubblico intitolato a Witold Pilecki, soldato dell’Armata Polacca e membro della Resistenza nazista. Il borgo ha così ricordato, per la prima volta al di fuori della Polonia, la storia un uomo che, con il permesso dei suoi superiori, nel settembre 1940 si fece arrestare dalla Gestapo e per tre anni fu prigioniero ad Auschwitz, dove preparò la rete di resistenza e da cui inviava rapporti sulla situazione del campo.

L’amministrazione comunale di Vicoli ha così motivato l’omaggio a Pilecki “Ci sono uomini capaci di correre rischi inimmaginabili per non far mai spegnere la fiammella della speranza”.

Ma Pilecki non conobbe solo Auschwitz: dopo i campi di sterminio dei nazisti, ci furono quelli dell’Unione Sovietica, anche questi poco raccontati quando si parla di regime comunista.

Dopo essere fuggito da Auschwitz nel 1943, Pilecki partecipò alla rivolta di Varsavia e il governo polacco in esilio a Londra lo inviò nuovamente in missione nella Polonia occupata dalle truppe sovietiche: era il 1945 e Pilecki finì in un campo sovietico nelle vesti di prigioniero politico. Venne scoperto, processato e giustiziato nel maggio del 1948 e il regime comunista censurò le informazioni riguardo alle attività del soldato.

“Siamo orgogliosi di celebrare oggi Witold Pilecki, martire della libertà, affinché l’esempio di questo illustre personaggio sia di insegnamento ai nostri ragazzi”. A sostenerlo è il sindaco di Vicoli, Catia Campobasso, nel corso della cerimonia di intitolazione del giardino comunale a Witold Pilecki. Per l’ambasciatore polacco a Roma, Tomasz Orlowski, “Il fatto che la figura eccezionale del martire dei due totalitarismi venga ricordata qui, sta a significare che anche un piccolo comune d’Abruzzo come Vicoli ha saputo riconoscere nell’azione di Pilecki i valori universali di un uomo onesto e coraggioso”.

Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il viceprefetto di Pescara, Mara De Cesare; il vicepresidente della Provincia di Pescara, Luciano Di Lorito; il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Paolo Piccinelli; assenti i rappresentanti della Regione Abruzzo.