Pescara. Una nuova, giovanissima frangia di delinquenti si staglia sullo scenario della criminalità pescarese: tutti poco più che maggiorenni, tutti violenti e avvezzi all’uso delle armi. Dopo rapine e aggressioni, la polizia arresta quattro responsabili di una faida nei confronti di un rom.
La rapina a mano armata al centroagroalimentare di Cepagatti, le aggressioni per futilissimi motivi sul lungomare di Pescara, l’estorsione e le minacce con le molotov ai danni di un negoziante: in pochi giorni le forze dell’ordine pescaresi si sono trovato di fronte a una nuova delinquenza dai tratti giovani e violenti. In tutti i casi i protagonisti hanno tra i 18 e i 20 anni, in molti i protagonisti sono proprio gli stessi. Tra questi c’è Jhonny Di Pietrantonio, ritenuto il responsabile del colpo da 39mila euro ai danni di Fabrizio De Vincentiis, imprenditore agricolo colpito alla testa dal calcio della pistola mentre stava salendo sul proprio furgoncino per andare a versare in banca quanto incassato dal centro di smistamento di frutta e verdura Valle Della Pescara.
Di Pietrantonio è stato arrestato una settimana fa dai carabinieri, che in casa gli hanno trovato armi da taglio e mazze da baseball. Ora però il suo nome spunta anche nell’ordinanza di custodia cautelare che il gip del Tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea,ha emesso ieri e che la polizia di Pescara ha eseguito, mettendo agli arresti domiciliari anche i 19enni Natale Chyday Paratore e Christopher Parisi e il 18enne Gabriele Dottore, tutti pescaresi, accusati di lesioni gravi in concorso e uso di armi. Secondo il giudice, avrebbero organizzano una vera e propria spedizione punitiva nei confronti di un coetaneo tramite Facebook.
Stando alle indagini della polizia, è emerso che, la notte tra il 19 e il 20 maggio scorsi, gli arrestati hanno aggredito un giovane, appartenente ad una famiglia rom pescarese, causandogli la frattura scomposta multipla della mandibola, utilizzando proprio una mazza da baseball come quella ritrovata in possesso di Di Pietrantonio. Per le conseguenze del pestaggio, il giovane rom ha dovuto subire un intervento chirurgico per la ricostruzione del volto mediante una protesi, rimediando una prognosi superiore ai quaranta giorni. Il giovane sarebe stato picchiato perchè, alcuni giorni prima, aveva difeso una giovane amica dalle molestie di uno dei quattro.
Violenza chiama violenza: il giorno dopo l’episodio solo l’intervento tempestivo della squadra volante ha sventato un tentativo di vendetta da parte di una trentina di rom che si erano minacciosamente radunati sotto la casa di uno degli aggressori. E se violenza chiama violenza, le indagini stanno proseguendo dritte e spedite per accertare il sospetto che vede uno dei 4 arrestati protagonista anche del folle gioco andato in scena la sera del 28 giugno sul lungomare dove quattro persone che passeggiavano lungo la riviera sono stati picchiati selvaggiamente, anche a colpi di casco in faccia, con la futile scusa della richiesta di una sigaretta. Secondo gli investigatori, uno degli autori del pestaggio, arrestato in flagranza rischiando anche il linciaggio da parte della folla, sarebbe amico e frequentatore dei quattro giovani finiti agli arresti domiciliari.