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Montesilvano, occupata abusivamente la villetta destinata al centro ragazzi. Nuovo sgombero ai rom Spinelli VIDEO

Montesilvano. Occupata abusivamente la villetta di via Adige confiscata al clan Spinelli e destinata a diventare un centro sociale per ragazzi. Operazione interforze, questa mattina, per sgomberare nuovamente la famiglia rom che aveva forzato sigilli e contatori.

Un bene confiscato dallo Stato nonostante i ricorsi del proprietario, Ferdinando Spinelli, 33enne esponente del noto clan rom. Per gli inquirenti era stato acquistato con profitti da attività illecite, dimostrato dalle indagini nonostante “l’escamotage”, come lo definisce il capitano dei carabinieri di Montesilvano, Vincenzo Falce, adottato per evitare il provvedimento di confisca: “avevano intestato l’immobile a uno dei tre figli, tutti trai 6 e gli 8 anni, ma è scattata comunque la confisca per indimostrata corrispondenza tra i redditi dichiarati e la possibilità di acquisto del bene”.

Il primo sgombero era stato effettuato il 19 giugno 2014, in esecuzione dell’ordinanza emessa dall’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Quindi la decisione, con delibera comunale del marzo scorso, di destinare la villetta di via Adige a centro sociale per i ragazzi di Montesilvano ma, in attesa dei tempi burocratici, il 33enne ha forzato i sigilli ed ha occupato abusivamente l’edificio composto da un salone-cucina, due bagni e due camere da letto (e vano cassaforte) per ristabilircisi in pianta stabile con la famiglia. Forzati anche i piombi apposti ai contatori di luce, gas ed elettricità: per non farsi mancare nessun comfort, era stata anche apposta un’antenna per ricevere meglio il segnale tv.

“Abbiamo di nuovo sollecitato l’Agenzia nazionale per i beni confiscati”, spiega ancora il capitano Falce e interessato il Comune”; stamane, quindi, un nuovo sgombero eseguito congiuntamente dal comando dell’Arma di Montesilvano, dalla questura di Pescara, alla presenza della Guardia di Finanza di Pescara e della polizia municipale di Montesilvano. Presenti anche i servizi sociali, che si assicureranno che la famiglia trovi sistemazione nella casa materna della moglie del rom.

Operai all’opera per imballare e caricare su un camion i numerosi beni riposizionati nella viletta, mentre i tecnici dell’Aca hanno apposto nuovamente i sigilli ai rubinetti dell’acqua. Serve ora, però, immediatezza per dare all’edificio la sua pratica utilità sociale, prima che una nuova occupazione torni a rendere tutto vano.

Montesilvano, la villa confiscata diventa un centro per ragazzi

Video di Daniele Galli