Pescara. Tre medici del reparto di Medicina dell’ospedale di Pescara sono indagati per omicidio colposo “perche’ per imprudenza, negligenza ed imperizia e, in particolare, per inescusabile colpa professionale, omettevano in cooperazione tra loro l’approccio terapeutico che avrebbe salvato la vita ad una donna ricoverata nel reparto ed affidata alle loro cure, cagionandone la morte”.
La vicenda risale al febbraio del 2014. Gli indagati sono Giancarlo Di Battista, in qualita’ di medico che prese in carico il caso della donna il 12 febbraio 2014, con turno 8-14; Antonio La Torre, in qualita’ di medico che prese in carico il caso della paziente l’11 febbraio del 2014 ed esamino’ i primi due referti; Giancarlo Traisci, in qualita’ di primario dirigente del reparto in servizio il 12 febbraio 2014, con orario 13.15 -17.25. Nello specifico, secondo l’accusa i medici avrebbero “omesso colpevolmente di disporre l’approccio diagnostico terapeutico salvavita, adeguato alla evidente grave ed allarmante ipopotassiemia, risultante con evidenza dai tre esami emogasanalitico ed ematochimici”.
Secondo l’accusa, conseguentemente a tali omissioni la donna, che era stata ricoverata d’urgenza nel reparto di Medicina con la diagnosi di “crisi respiratorie recidivanti, scarsamente response a terapia” broncopasmo diffuso e “segni di sovraccarico ventricolare sinistro”, “veniva colta, la notte tra il 12 e il 13 febbraio 2014, in conseguenza della e non adeguatamente curata ipopotassiemia, da aritmia ventricolare grave, che ne determinava la morte, la quale sarebbe stata, con rilevantissima probabilita’, se non con certezza, evitata dalla appropriata terapia correttiva”.