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Pescara, furto allo stabilimento Nettuno

Pescara. Hanno sfondato la vetrina d’ingresso, poi una volta dentro al locale hanno fatto incetta di bottiglie di champagne, una consolle musicale, dei televisori e il contenuto di uno dei frigoriferi. Prima di “togliere” il disturbo, poi, hanno manomesso le telecamere di sorveglianza (rubando la memoria, in modo da non lasciare tracce) e imbrattato con i propri bisogni gli uffici della struttura. E’ la cronaca, in pillole, del raid notturno nello stabilimento balneare Nettuno, sulla riviera nord di Pescara. Il furto con annessi atti vandalici sono stati commessi durante la notte e i danni a carico della struttura balneare ammontano a diverse migliaia di euro. La vicenda è stata resa pubblica da Riccardo Ciferni, presidente del Consorzio Imprese Balneari dell’Adriatica (Ciba), che torna a sollecitare le necessità di proteggere e tutelare le attività della riviera.

L’incursione si è verificata nel cuore della notte, approfittando anche della chiusura settimanale del ristorante – ha spiegato Francesco Simone, titolare del Nettuno e membro del Consiglio Direttivo del Consorzio Ciba. “I ladri-vandali sono entrati dalla porta principale, sfondando la vetrina per poi mettere a segno un’autentica razzia. Poi per rendersi irrintracciabili, hanno sollevato le telecamere situate all’interno del locale e che evidentemente avevano ripreso tutta la scena, e ne hanno rubato l’hard disk, in modo da cancellare ogni prova, ogni ripresa, segno che gli autori del gesto non sono dei dilettanti, ma professionisti del settore”. A scoprire il fatto stamane sono stati gli stessi titolari del Nettuno che hanno subito allertato la Polizia. “Sul posto – ha proseguito il titolare Simone – sono intervenuti anche gli uomini della scientifica i quali, a un primo rilievo, hanno verificato l’assenza di impronte digitali, segno che probabilmente i ladri indossavano dei guanti”. “L’episodio, l’ennesimo del lungo inverno – ha ancora detto il Presidente Ciba Ciferni –, ripropone con la massima urgenza la necessità di individuare un’adeguata protezione per le imprese turistico-balneari, oggi esposte alla mercè di vandali e microcriminali senza scrupoli che spaccano, danneggiano e distruggono senza alcun problema, riuscendo a penetrare senza difficoltà all’interno delle strutture. Comprendiamo la necessità di garantire il libero accesso sulla spiaggia agli utenti anche nei mesi invernali, ma le Istituzioni devono individuare il modo più opportuno per conciliare tale necessità con l’esigenza di proteggere quelle strutture che rappresentano un patrimonio per l’intera città, strutture che portano lavoro, economia, turismo, visitatori, strutture sulle quali degli imprenditori hanno investito e continueranno a farlo per dare a Pescara imprese sempre più moderne e all’avanguardia”.