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Dragaggio porto turistico, Arta: “I ritardi sono del Marina di Pescara”

Pescara. Con il porto turistico insabbiato, salta la terza gara  velica della stagione primaverile per il Marina di Pescara. Il direttore Santori lamenta i ritardi nelle autorizzazioni, ma l’Arta respinge le responsabilità.

Già annullate le manifestazioni del 25 e 26 aprile e quella in programma il 2 maggio in occasione della fiera della nautica Sottocosta, ora il circolo nautico pescarese si prepara ad annullare anche la tappa della gara di vela Adriatic Trophy prevista l’8 e il 9 maggio. Tutta colpa di un dragaggio del porto turistico insabbiato dalla burocrazia, come sempre in questi casi. “C’è stato un salto di tre anni, dal 2011 al 2014.”, spiega il direttore del Marina di Pescara Bruno Santori, sulle pagine del quotidiano Il Centro, “L’anno scorso c’era stato anche il problema che una delibera della Regione era stata impugnata dal governo, insomma una serie di inghippi burocratici che finalmente adesso dovrebbero essere superati perchè si sono chiarite le procedure e le normative che stabiliscono competenze e caratteristiche della sabbia che ci consentono di pianificare, nel vero senso dell parola”.

E sempre Santori afferma che  il Marina punta “a cominciare il 10 maggio, per finire al massimo in un paio di settimane. Diecimila metri cubi di sabbia che toglieremo a spese nostre, 100mila euro, non appena avremo il via libera dall’Arta incaricata delle analisi, si spera nei primi giorni della settimana”. Ma l’Agenzia regionale di tutela ambientale ribatte in una nota: “L’Agenzia non è incaricata di effettuare le analisi, che il Marina di Pescara ha affidato ad un laboratorio privato, bensì è tenuta a fare le verifiche di validazione dei risultati di parte. A tal fine, nonostante lo scarsissimo tempo di preavviso con cui il Marina ha dato comunicazione dell’avvio dei lavori, l’Agenzia ha presenziato ai campionamenti, accantonando gli altri impegni istituzionali in corso proprio nella consapevolezza dell’urgenza dell’operazione, e ha immediatamente avviato le analisi di propria competenza, portandole a conclusione nei tempi tecnici più brevi conseguibili”.

E per poter effettuare la validazione delle analisi commissionate al privato, Arta sottolinea che “deve invece poter disporre dei risultati di parte, che ad oggi non sono ancora pervenuti. Nessun ritardo è pertanto imputabile all’Arta, pronta alla validazione fin dal 24 aprile scorso (7 giorni dopo l’acquisizione dei campioni!), mentre al contrario è l’Arta a lamentare ritardi nella fornitura degli esiti analitici di parte, senza i quali non può emettere alcuna validazione che consentirebbe l’avvio del dragaggio”.