Spoltore. Causò la frana di una collina di Tratturo ed è tuttora ricercato dalla Forestale: il giudice ordina il sequestro dei beni per l’imprenditore italo-belga D’Agostino. Varone chiede il rinvio a giudizio.
Il gip del Tribunale di Pescara, Maria Carla Sacco, ha ordinato il sequestro conservativo dei beni personali dell’imprenditore Federico D’Agostino, della moglie e di due societa’ a lui riconducibili e la Cassazione ha confermato il divieto di espatrio emesso a suo carico l’estate scorsa. Inoltre, il pm titolare delle indagini, Gennaro Varone, ha presentato la richiesta di rinvio a giudizio per D’Agostino e la moglie.
L’imprenditore, che si e’ reso irreperibile da alcuni mesi ed e’ ricercato dagli uomini della Forestale che conducono le indagini, e’ accusato di disastro colposo per aver causato una frana di notevole dimensioni a Spoltore che ha danneggiato diverse abitazioni in localita’ Tratturo. Il gip Sacco ha disposto il sequestro poiche’ “puo’ riternersi sussistente anche il presupposto del periculum in mora per la perdurante condotta di entrambi gli imputati, elusiva delle obbligazioni civili derivanti dall’illecito soprattutto in considerazione del trasferimento all’estero degli interessi personali”.
Secondo l’accusa, D’Agostino avrebbe effettuato un intervento edificatorio con continui sbancamenti di una collina per la realizzazione di alcuni capannoni industriali. Lo sbancamento di terreno avrebbe causato il cedimento del pendio e il danneggiamento delle abitazioni circostanti. Secondo la ricostruzione emersa durante le indagini, una volta realizzati e venduti i capannoni industriali l’imprenditore, in coincidenza con il verificarsi dell’evento franoso, avrebbe acquisito la residenza all’estero abbandonando il territorio italiano per sottrarsi ad eventuali provvedimenti di giustizia dismettendo anche la titolarita’ della ditta esecutrice dei lavori.